«Ha debiti per 170mila euro»
Il Comune sfratta Villa Geno

Iantorno: siamo obbligati ad attivare le procedure per ottenere la restituzione dell’immobile

Como

«Siamo obbligati ad attivare le procedure per ottenere la restituzione dell’immobile. Nei prossimi giorni inviteremo la società alla riconsegna bonaria. Se non lo farà, come temiamo, subito dopo notificheremo il provvedimento di rilascio».

Le parole sono dell’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno e si riferiscono al ristorante di Villa Geno. Una situazione per certi versi simile a quella emersa di recente per il ristorante Villa Olmo. In sostanza, il Comune è pronto a procedere con lo sfratto, se gli attuali gestori del locale in fondo a viale Geno non se ne andranno “con le buone”. Il motivo? La società Cabella, che ha in concessione l’edificio, ha accumulato un debito che «ammonta a circa 170mila euro». Il canone stabilito da Palazzo Cernezzi è di 154mila euro l’anno.

«La Cabella - spiega l’assessore - ha in concessione la villa dal 2000 e la scadenza è prevista al 31 dicembre 2017. La società ha anticipato per la ristrutturazione importi corrispondenti a circa dieci anni di canoni e la compensazione è quindi terminata nel 2010. Ma sin dalle rate del 2011 la società ha iniziato a ritardare i pagamenti arrivando a un debito che nell’agosto 2012 ammontava già a 155mila euro. La giunta ha concesso nel settembre 2012 il pagamento degli arretrati in 30 rate, ma la società si è limitata a corrispondere nei mesi di novembre e dicembre 2012 e febbraio 2013 solo una parte dei canoni in scadenza per un totale di circa 70mila euro, mentre per gli arretrati nulla è stato pagato».

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