«I centri estivi pochi e cari»
Famiglie in crisi a Como

Mamme contro gli aumenti decisi dal Comune

«Con queste cifre non è più un servizio pubblico

Siamo costretti a chiedere un aiuto ai nonni»

Centri estivi a Como: le mamme sono imbufalite. Sono cambiate le modalità e i prezzi per i centri dedicati agli alunni delle scuole primarie: la gestione prima era comunale, ora è affidata a cooperative esterne. Si è passati in un solo anno da un costo settimanale pari a 42 euro a tariffe da 87,50 euro, 110 e 120 euro. Calcolando il blocco di tre settimane, si sale dai 127 euro del 2013 agli attuali 262 euro, 330 oppure 360. «Siamo mamme che lavorano - dice fuori dai cancelli della scuola di via Giussani Romina Melis - Non posso bruciare il mio stipendio solo per pagare un centro estivo. Con questi prezzi tanto vale scegliere un centro privato, questo non è più un servizio pubblico».

Il Comune garantisce comunque agevolazioni alle famiglie in difficoltà: per Isee fino a 10mila euro è previsto un contributo di 50 euro a settimana per un massimo di sei settimane, 20 euro a settimana invece vanno a chi dichiara Isee tra i 10mila e i 18mila euro.

La domanda va presentata agli uffici Servizi scolastici in via Italia Libera. «Troppi pochi beneficeranno delle agevolazioni – dice un papà di via Giussani, Gaetano Bonifacio – un lavoratore dipendente medio prende di più, figurarsi se anche la mamma lavora. Proprio le mamme saranno le più penalizzate senza questo servizio comunale, per noi è fondamentale. Si tratta dell’ennesimo taglio allo Stato sociale».

Viviamo, del resto, tempi di crisi economica e i Comuni con bilanci incerti non sono obbligati per legge ad erogare il servizio dei centri estivi ai cittadini. «Io ho sempre mandato mio figlio al centro estivo – racconta una giovane mamma, Cosetta Furianetto – quest’anno chiederò aiuto ai nonni e ai vicini di casa. Non ho alternative, una babysitter mi costerebbe altrettanto, è troppo cara. Per giunta non c’è più il centro estivo in via Giussani, causa lavori di ristrutturazione alla scuola e io al mattino non ho tempo di accompagnare mio figlio in centro città».

Nel 2013 i centri erano in via Fiume, in via Pio XI Mognano e proprio in via Giussani. Quest’anno da tre sono saliti a quattro.

I centri sono stati organizzati in via Acquanera ad Albate dal 1° luglio al 1° agosto, la gestione è affidata alla cooperativa Lavoro e solidarietà di Como, il costo a settimana è di 120 euro. La cooperativa Eolo di Colverde animerà le scuole di via Brambilla dal 16 giugno al 25 luglio, 110 euro a settimana. Infine in via Fiume e in via Isonzo dal 16 giugno al 29 agosto altri due centri estivi diretti dalla cooperativa sociale La Spiga di Desio (87,50 euro la tariffa per sette giorni). Il servizio comprende il pranzo.

In via Acquanera si apre dalle 7.30 e si chiude alle 17.30, in via Brambilla dalle 8 alle 17, in via Fiume e in via Isonzo dalle 7.30 alle 17.30.

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