Il Comune di Como per risparmiare
abbassa i caloriferi in uffici e scuole

Sperimentazione che prevede la riduzione della temperatura di 1 grado

Il Comune abbassa le temperature in tutti gli uffici e anche nelle scuole e nei nidi. Per risparmiare. Da Palazzo Cernezzi hanno fatto sapere che si tratta di un dispositivo in attuazione della spending review varata dal Governo, che impone di verificare la possibilità di ridurre del 5% il valore dei contratti in essere. E hanno chiarito che il risparmio - secondo i tecnici - non può essere garantito diminuendo i tempi di accensione degli impianti è stata sottoposta a sperimentazione la possibilità di ridurre la spesa abbassando di 1° grado le temperature. La sperimentazione è stata avviata nei giorni scorsi e tutti gli edifici interessati sono sottoposti a verifiche e misurazioni continue sia da parte dei tecnici comunali che da parte del gestore. «Termometro alla mano, negli uffici comunali, scuole, musei, nidi, centri sportivi, centri di accoglienza la temperatura registrata è in linea con quella massima consentita per legge, ossia 21 gradi (la temperatura massima è fissata a 19 gradi, con una tolleranza di due gradi ulteriori). 17° è la temperatura prevista, invece, per gli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali (magazzini); per quanto riguarda, infine, corridoi e disimpegni la temperatura è di 17° e di 15° per le palestre».

«Ogni segnalazione viene registrata, disponiamo immediati controlli e nel caso anche una diversa taratura degli impianti - spiegano - Le variabili del resto sono numerose, pensiamo solo alla minore o maggiore esposizione al sole, alla quantità e qualità delle finestre».«La norma ci ha imposto di verificare la possibilità di ridurre del 5% i contratti in essere - commenta il sindaco Mario Lucini - È stata pertanto avviata questa verifica e la conseguente sperimentazione. Nei prossimi giorni, all’esito della stessa, decideremo se confermare o meno il provvedimento. È evidente, peraltro, che tutte queste evoluzioni normative pongono difficoltà sempre nuove agli enti locali».

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