Il pm romanziere
«Racconto la violenza»

Vittorio Nessi, ex pm a Como ora a Torino, parla del suo primo libro che si rifà indirettamente a noti episodi di cronaca nel Comasco

Como

Non si uccide per amore, ma l’amore c’entra. Vittorio Nessi, magistrato comasco, per anni sostituto procuratore al palazzo di giustizia di Largo Spallino, ora procuratore aggiunto a Torino, dedica un libro all’amore malato che si trasforma in morte.

“Strani amori” nasce da una considerazione: «Il pubblico ministero conosce l’odore del sangue e l’orribile maschera del dolore. Vede l’osceno viso della violenza. L’abisso della disperazione degli offesi. Il pallore della speranza dell’indagato». Possiamo dire che il filo conduttore di tutto il libro è un viaggio nelle emozioni del protagonista, il magistrato Vittorio Nessi, alias Bruno Ferretti?

La trama dei personaggi e dei processi dei vari capitoli è un canovaccio, ma non è la storia. La storia sono proprio le riflessioni di Ferretti sulle vittime, gli imputati, i fatti. È la ricerca del significato simbolico dei fatti narrati.

È facile però riconoscere vicende note, nei capitoli. Ad esempio fatti e processi eclatanti degli anni Novanta come l’omicidio d Marisa Fontanella, a Erba, e l’infanticidio di Cantù, o il delitto di una prostituta a Monguzzo di dieci anni fa.

Ci tengo a chiarire che questo libro non parla di personaggi reali e di fatti realmente avvenuti. I protagonisti infatti sono volutamente lasciati nell’ombra ed è giusto che stiano nell’ombra. Su quei casi c’è stata una sentenza, ci sono dei dolori e non è giusto rivangarli. Certo, questo è un libro che parte da fatti storici, ma il dato reale non ha più importanza. La mia è un’operazione di rivisitazione per cogliere il significato simbolico di fatti che ho vissuto».

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