Il prof “missionario”
e le denunce di truffa

È Maurizio Lucini, comasco con casa in viale Geno. Ha ricevuto 4 milioni di euro dalla Regione

L’accusa: non paga i collaboratori. Lui: menzogne

Docente comasco benefattore in Kenya, per i suoi ex dipendenti, però, sarebbe addirittura un “truffatore”.

Maurizio Lucini, nato a Blevio, 60 anni, insegnante in pensione di elettrotecnica, a fine mese aveva indirizzato a La Provincia una lettera toccante, dalla quale il giornale aveva preso spunto per un articolo in cui si raccontava del suo impegno in Kenya per fondare EuroAcademy, un istituto professionale vicino a Mombasa che ha l’obiettivo di aiutare i giovani africani a specializzarsi.

Qualcosa, però, non torna. Anzitutto Lucini, secondo un servizio della trasmissione “Le Iene” andato in onda il 22 gennaio e secondo le denunce presentate dai diretti presentati, non avrebbe pagato docenti e lavoratori della sua scuola di formazione, con sede legale a Novara. I corsi venivano erogati a Como, Varese, Milano, ma anche in Piemonte, e una sede è oggi attiva a Giussano in via Prealpi. Si tratta di circa 120 addetti, per lo più assunti a partita Iva o a collaborazione.

Il lavoro consisteva nel formare disoccupati, orientare giovani, indirizzare persone verso nuove professioni. Il tutto attraverso la dote lavoro. Dai bilanci del Pirellone risulta che tra il 2011 e il 2012 in totale le tre società hanno ricevuto dalla Regione 4 milioni e 400mila euro.

Questi lavoratori, in tutta Italia, hanno già promosso esposti e denunce in Procura. Ma anche in Kenya qualcosa non torna. Sul sito di EuroAcademy la maggioranza delle fotografie pubblicate nella galleria della nuova scuola sono in realtà state scattate tra Como e Giussano. Si riconosce per esempio il laboratorio 51 della DaVinci-Ripamonti, in via Belvedere, scuola dove Lucini ha insegnato per anni.

«Non date spazio a questi diffamatori - dice contattato telefonicamente in Kenya - Anche Mediaset per la trasmissione delle Iene perderà presto una causa in tribunale. Se darete voce a queste bugie anche il vostro quotidiano pagherà le conseguenze». 

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