Il segreto bancario scricchiola

Svizzera, adesso si cambia

Dal 1 novembre le banche elvetiche dovranno comunicare agli inquirenti esteri i dati dei titolari di conto corrente indagati per riciclaggio

Si avvicina la scadenza di una svolta per uno dei pilastri su cui si regge il sistema bancario svizzero e non solo.

Dopo la firma da parte della Svizzera dell’accordo internazionale contro il riciclaggio, il Mros (l’autorita’ elvetica di vigilanza sul riciclaggio) ha annunciato la riforma dell’istituto del segreto bancario che entrerà in vigore dal prossimo 1 novembre.

Sulla base di queste novità, le banche svizzere saranno obbligate a comunicare agli inquirenti stranieri i dati dei conti bancari aperti nella federazione: numeri di conto, informazioni su transazioni di capitali o saldi o disponibilità finanziarie. Tutti dati attualmente coperti dal segreto bancario o d’ufficio.

Non in tutti i casi, però. La nuova normativa consentira’ di fornire alla magistratura i dati dei conti aperti presso le banche svizzere soltanto a condizione che i titolari siano formalmente indagati per riciclaggio. Sono quindi esclusi i semplici accertamenti fiscali,

Resta un ultimo baluardo: le comunicazioni non potranno essere fornite nei ,casi in cui dovesse essere minacciata la sicurezza nazionale elvetica. Continuera’ infine a essere illegale utilizzare in un’indagine informazioni ottenute in modo non ufficiale.

L’apertura elvetica non è stata comunque una gentile concessione. Come scrive l’agenzia Swissinfo “La Svizzera ha dovuto fare concessioni dato che il “Gruppo Egmont”, istanza che raggruppa 131 enti d’informazione sul riciclaggio di denaro, minacciava di sospenderla. Il Mros era infatti il solo ente a rifiutare la trasmissione di informazioni finanziarie alle autorità con cui collabora”.

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