Incendio alla Seval: «Emergenza finita, aria sotto esame»

Colico Il sindaco ha sospeso il divieto di attività all’aperto dopo il rogo alla Seval che ha creato una nube di fumo». «Le centraline continuano a monitorare eventuali inquinanti, non sono certo io a poter chiudere un’azienda»

A poco più di ventiquattro ore dallo scoppio dell’incendio, sviluppatosi all’interno dell’impianto Seval di via La Croce a Colico, l’emergenza è stata dichiarata ufficialmente terminata.

Alle 12.25 di ieri, lunedì, il Comune di Colico ha diffuso una nota attraverso sito internet e canali social, per informare la cittadinanza.

«Sentite le autorità sanitarie competenti, non permanendo rischi per la salute pubblica, le misure emergenziali possono essere ritenute superate. Pertanto viene meno la raccomandazione di limitare le attività all’aperto», è annunciato nella comunicazione, nella quale viene poi spiegato: «Le centraline di Arpa, installate nella giornata di domenica continueranno comunque a rilevare eventuali inquinanti nell’arta. Contestualmente sono in corso attività di indagine sulle cause dell’incendio e attente valutazioni riguardo ai provvedimenti utili affinché non si ripetano episodi analoghi».

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Il malcontento

Consapevole delle paure e del malcontento dei concittadini, che per tutta la giornata di domenica hanno dovuto fare i conti con fumo maleodorante e irritante, il sindaco Monica Gilardi commenta la questione chiarendo la posizione del Comune nella vicenda: «Appena ci saremo confrontati con i Vigili del fuoco, Arpa e Ats, se sarà necessario potremo emettere ordinanze affinché l’azienda metta in atto le prescrizioni, indicate dagli enti preposti, al fine di evitare il ripetersi di episodi simili.

In qualità di sindaco non posso far chiudere un’azienda. Certo, domenica, abbiamo provveduto a diramare avvisi a tutela della salute pubblica ma, una volta contenuta e dichiarata chiusa l’emergenza con lo spegnimento dell’incendio, il Comune non ha più competenza».

La decisione

Ciò significa che eventuali provvedimenti di sospensione delle attività lavorative all’interno dell’azienda, se mai fossero necessarie, potranno essere decise solo da enti superiori. Fra questi l’Amministrazione provinciale che rilascia l’Aia - Autorizzazione integrata ambientale - o i Vigili del fuoco che rilasciano i certificati della prevenzione antincendio. Lo stop alle attività lavorative, comunque, avrebbe durata limitata al periodo necessario all’azienda per far fronte alle indicazioni di sicurezza fornite.

Intanto proseguono gli accertamenti da parte di Arpa che, subito dopo l’incendio, ha installato alcune centraline per il rilevamento degli inquinanti nella zona circostante l’impianto Seval. Tali punti di verifica devono restare sul territorio per settantadue ore, a partire dal momento dell’installazione. Allo scadere di tale termine saranno rimossi e i dati raccolti saranno sottoposti alle analisi necessarie.

Solo al termine di tali accertamenti si potrà avere la certezza assoluta del tipo di inquinanti che si sono dispersi nell’aria e della loro eventuale pericolosità.

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