Incubo Novedratese per Cantù
«Tangenziale, o qui sarà il caos»

Di Febo: «Servono due milioni: Pedemontana porterà il traffico anche da noi»

Obiettivo: coinvolgere Mariano, Figino, Capiago Intimiano e Novedrate

Per far partire i lavori del tratto cittadino della mai realizzata tangenziale Canturina Bis, dietro corso Europa, il Comune di Cantù è pronto a erigersi capofila del territorio. L’obiettivo è di chiedere un iniziale contributo di 2 milioni di euro a Regione Lombardia.

Da domani saranno avviati gli incontri previsti dall’assessore ai Lavori pubblici Paolo Di Febo nei municipi limitrofi, per unire consensi sulla viabilità, nell’intento di cambiare corso a una situazione già al limite. Che, dall’autunno, rischia di diventare insostenibile.

Anche Cantù è preoccupata per l’apertura dell’allacciamento dell’autostrada Pedemontana a Lentate sul Seveso. «Con la Novedratese ingolfata dalle auto - conferma Di Febo - Cantù rischia di diventare un passaggio alternativo».

L’effetto collaterale su Cantù è stato denunciato in questi giorni da Enrico Benati, presidente di Cna Como. Convinto che l’intera area canturina sconti l’isolamento politico della città, iniziato negli scorsi anni.

«Proprio con Benati - dice Di Febo - ho scambiato due battute sulla questione al tavolo della competitività in Regione, in queste settimane, dove, mi hanno detto gli uffici, Cantù, per anni, è stata latitante. Ora ho questo progetto che sto iniziando a costruire per far sì che tutta l’area del Canturino riesca ad ottenere risorse scongelate».

«Inizierò i miei colloqui da Figino e Novedrate - annuncia - Ma coinvolgerò anche Mariano. E Capiago Intimiano, dove chiarirò la questione oggi prematura della tangenziale di Fecchio (al momento in stand by a causa di un mutato quadro normativo, ndr). Coinvolgerò anche le imprese. Per produrre un documento unitario da portare in Regione».

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