«Io, nato alla Casa del fascio
che emozione ritornarci»

Il figlio dell’ex custode in visita nell’appartamento dove è nato

Ricostruisce la vita durante il ventennio, invitato dalla Finanza

Como

«Lei che cos’è?».

«Colonnello». «Urca, che onore, non pensavo di meritarmi tanto». Il comandante della Finanza Marco Pelliccia è seduto nel suo ufficio, primo piano casa del Fascio, vista Duomo.

L’uomo che si sorprende di averlo davanti è Carlo Tettamanti, 73 anni compiuti il 2 giugno. Lui è nato lì, nel palazzo più famoso e ricco di storia di Como. E lì ha vissuto i suoi primi anni di vita, prima che cadesse il Duce. Ultimo di cinque figli, del custode Emilio Tettamanti e di sua moglie Vittoria Azzalini, ha aspettato settant’anni per raccontare la sua storia.

Quando la Finanza l’ha invitato a visitare la sua ex casa, dopo aver letto su La Provincia i suoi ricordi da bambino, Tettamanti non pensava certo di trovarsi come guida il comandante.

«Pensare che è nato tutto come uno scherzo, leggevo tutto il dibattito che c’era intorno a quel palazzo. Allora ho detto: e a me che sono nato lì non spetta niente? Era una battuta». Una battuta che non è passata inosservata a Pelliccia che nel suo ufficio ha un tavolo pieno di pubblicazioni sul palazzo di Terragni oggi occupato dalla Finanza. Tettamanti è emozionato, ma Pelliccia lo è ancora di più. Ha davanti un testimone e quell’uomo vale più di mille libri di storia. Perchè lui era lì quando il Duce comandava, le sue gigantografie occupavano le pareti e i suoi uomini presidiavano gli uffici dove oggi stanno i finanzieri. Prima di visitare l’appartamento, Pelliccia ha un sacco di domande da fare. tettamanti può visitare la casa dove è nato.

L’articolo intero su La Provincia in edicola domenica 29 settembre

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