Iva, negozianti contro l’aumento
«Ma non pagheranno i clienti»

Profumeria, enoteca, intimi e abbigliamento unanimi: non alzeremo i prezzi

«Non possiamo permetterci ritocchi. Una vergogna l’aumento deciso dal governo»

Como

Nessuno dei negozianti di Como sembra intenzionato a modificare i prezzi in seguito all’aumento di un punto percentuale dell’Iva decisa dal governo, passata martedì dal 21% al 22%.

Un decisione presa per andare incontro alla clientela in un periodo che è già di crisi di consumi, e i cui effetti ricadranno per intero sui commercianti.

«Così si fermano i consumi»

«Come brand abbiamo deciso di non aumentare i prezzi, assorbiremo noi l’aumento dell’Iva, come d’altronde abbiamo già fatto in passato – conferma Mattia Deppieri, di Intimissimi - È un modo per non gravare sulla clientela, speriamo che questa scelta ci ripaghi, che i clienti apprezzino. Speriamo di rientrare puntando sulla qualità del nostro lavoro».

Discreto ottimismo, possibile anche grazie al fatto che non vi sono stati problemi con l’aggiornamento dei software che gestiscono la contabilità. «Abbiamo già iniziato l’aggiornamento dei registratori di cassa e dei documenti fiscali - conclude – comunque ribadiamo che per il cliente non cambia niente».

Stessa decisione anche da parte di Umberto Bizzotto, dell’Enoteca da Gigi di via Bernardino Luini: «Assorbiremo noi questo aumento dell’uno per cento dell’Iva; i consumi già non sono il massimo e non vogliamo peggiorare ulteriormente la situazione. Quello che è certo è che noi ci rimettiamo perché, ad esempio, pagheremo di più i fornitori. La speranza sarebbe che tra qualche tempo si tornasse all’Iva al 20% - aggiunge – ma sappiamo che non accadrà mai. Eppure in un paese per far ripartire i consumi si dovrebbe abbassare l’Iva, e non alzarla».

E il suggerimento delle associazioni di categoria di mantenere la situazione così com’è, è stata recepita praticamente da tutti i commercianti della città.

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