La crisi rilancia
i conti correnti postali

I libretti sono passati dai 182mila del 2008 ai 226mila del 2013, un balzo in avanti del 23%

Record lombardo per le assicurazioni integrative che nel Comasco sono aumentate del 38%

Como

La crisi finanziaria fa bene al risparmio postale. A dirlo sono i risultati, tutt’altro che scontati nei numeri, raccolti da Poste Italiane che, dall’inizio delle difficoltà economiche a oggi, ha registrato una vera e propria impennata in termini di nuove aperture di libretti postali.

Crescita graduale

Analogamente a quanto avvenuto in numerose province lombarde, sulla sponda comasca del Lario i libretti in essere sono passati dai poco più di 182mila del 2008, anno dell’avvio della crisi negli Stati Uniti, ai 226mila del 2013, un balzo in avanti del 23,9% superiore alla media regionale (ferma al 23,4%) e tutto sommato in linea con la confinante provincia di Lecco, attestata al 24% netto.

Negli ultimi anni la crescita è stata graduale: negli uffici postali comaschi, dai 182mila libretti del 2008 si è passati ai 194mila del 2009, 204mila del 2010, 213mila del 2011 e 222mila dell’anno passato. L’ultimo dato, relativo al primo quadrimestre 2013, parla invece di 225.888mila libretti, con proiezioni in ulteriore crescita entro la fine dell’anno a testimoniare il ritrovato affetto dei risparmiatori nei confronti di uno strumento nato assieme all’Unità d’Italia.

Non è tanto il rendimento dei libretti a far propendere per questa soluzione (che, al lordo della ritenuta del 20%, spaziano da un minimo dello 0,05 a un massimo attorno al 3% di interesse annuo a seconda del prodotto scelto), quanto piuttosto le garanzie che derivano direttamente dallo Stato Italiano. Non esistono, poi, spese di qualsivoglia natura per la gestione delle pratiche, fattore che certamente invoglia i piccoli risparmiatori che, invece di puntare agli investimenti, prediligono il mantenimento della liquidità in possesso.

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