La Lega scarica Pozzi: «Delusi e arrabbiati con l’ex assessore»

La condanna al candidato sindaco del Carroccio, Alessandro Turati: «Avevamo chiesto spiegazioni sull’inchiesta e ci ha sempre garantito di essere innocente»

«Delusi, arrabbiati e con tanta amarezza nel cuore». Alessandro Turati, segretario cittadino della Lega Nord ed ex sindaco ai tempi in cui Cesare Pozzi ha svolto l’incarico di assessore ai servizi sociali, così commenta la condanna a un anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa) inflitta allo stesso Pozzi per l’accusa di peculato.

L’ex uomo di punta del Carroccio, candidato alle ultime amministrative per conquistare il municipio, ha patteggiato davanti al pubblico ministero in udienza preliminare l’accusa di aver sottratto 40 mila euro all’ottantenne, all’epoca dei fatti, Clotilde Erba (oggi deceduta) affidata a Pozzi dal Tribunale che l’aveva nominato suo tutore. Adesso dovrà restituire i soldi e – ironia della sorte – sarà affidato per un certo periodo ai servizi sociali. I sospetti che qualcosa non andasse erano sorti al nipote della donna che si era rivolto alla magistratura: la notizia squassò la campagna elettorale 10 giorni prima del voto e la Lega con le liste civiche che appoggiavano Pozzi, pagarono pesantemente raccogliendo solo il 16,20% dei consensi, insufficienti per arrivare al ballottaggio. Prima, però, il Carroccio fece quadrato intorno a Pozzi: dai militanti locali, ai parlamentari della zona e perfino il segretario Matteo Salvini venne a Mariano a sostenere il candidato parlando di “fango mediatico”.

I fatti hanno raccontato un’altra storia. Che adesso lascia l’amaro in bocca a chi aveva difeso Pozzi: «Non ci aspettavamo la condanna – commenta Turati – perché più volte abbiamo chiesto spiegazioni a Cesare: ci ha sempre rassicurato sulla sua innocenza. Leggere ora queste cose, fa male». Perché sono arrivate come un fulmine a ciel sereno visto che i contatti con Pozzi si sono interrotti subito dopo il voto di giugno, quando lo stesso «ha rinunciato alla carica di consigliere comunale e si è autosospeso dal partito».

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