Ladri di biciclette?
No, soltanto di ruote

La nuova "moda", a Como, è quella di rubare soltanto parti dei veicoli, in particolare proprio le ruote. Si sprecano le teorie per spiegare i motivi di simili furti. Qualcuno che vuole cambiare la sua ruota ma non vuole spendere manco mezzo euro? O semplice dispetto vandalico fine a se stesso?

Ladri di biciclette, ma solo a metà. La nuova moda delinquenziale, infatti, è quella di rubarne solo alcune parti. Le ruote, per la precisione. Sarà capitato a chiunque di imbattersi in una bicicletta ancora incatenata a un palo o a una rastrelliera, a cui manca, però, la ruota davanti o quella dietro. O magari entrambe. Si sprecano le teorie per spiegare il motivo di un simile furto. Qualcuno che le vuole rivendere? Qualcuno che vuole cambiare la sua ruota ma non vuole spendere manco mezzo euro? O semplice dispetto vandalico fine a se stesso? Quale che siano le ragioni, sta di fatto che si moltiplicano i casi biciclette rimaste inutilizzate e abbandonate, perché senza una ruota nessuno se le porta più via. Soprattutto se la bici vale poco o niente. Tante vale spendere qualche decina di euro per comprarsene una usata.
Il fenomeno dei “mezzi” ladri di bicicletta non risparmia nessuna zona, dal centro città alla periferia. In piazza Camerlata, vicino al distributore dell’Agip, c’era, fino a pochi giorni fa, un bell’esempio di bici ridotta ai minimi termini. Mai così tanto minimi, però, come quella che pendeva l’altro giorno sul lago dalla ringhiera della passeggiata di viale Geno, all’altezza del molo di Sant’Agostino: senza sellino, senza pedali e, ovviamente, senza una ruota. Ma rigorosamente assicurata da un solido e spesso lucchetto. Sarebbe sto impossibile rubarla, ma smontarla è stato un gioco da ragazzi per il professionista del furto di pezzi di ricambio.
Come detto, non c’è zona sicura. Qualcuno ha legato la bicicletta con il lucchetto vicino all’entrata de pronto soccorso dell’ospedale Valduce, in via Santo Garovaglio, ma è stata una pessima idea. Una volta tornato per riprendersela l’ha trovata senza una ruota. Guai, poi ad andare in stazione pedalando. Lasciare la propria bici nella rastrelliera per poi prendere il treno, può rivelare sgradite sorprese al ritorno. La prova è lì, nella rastrelliera davanti alla stazione di San Giovanni. Il proprietario è andato a Milano con il treno lasciando la bici fuori dalla stazione. Ovviamente ben assicurata con un lucchetto a prova di furto. Ma non completamente. Sceso dal treno ha fatto per inserire la chiave e aprire il lucchetto, ma tutto ciò che non era stato “lucchettato” era sparito. Ruota anteriore, pedali e sellino non c’erano più.
Dario Alemanno

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