Lariopolda, il fronte del no
«Progetto preoccupante»

Paolo Sinigaglia attacca l’iniziativa di sabato a Lariofiere: «Destra e sinistra hanno ancora un significato. Avevo fatto bene a sostenere Mario Rita Livio. Qui la fine del centrosinistra»

Era indicato tra i promotori ma non si è visto. Cosa c’è dietro l’assenza di Paolo Sinigaglia, mister 21mila preferenze alle ultime europee, uscito alcuni giorni fa dal Pd sull’onda di Pippo Civati? «Deve esserci stato un fraintendimento - spiega - non so chi ha pensato di mettere il mio nome tra i promotori».

Sinigaglia, promotore un paio di settimane fa di Politicamp (pensatoio analogo nella formula ma rispetto alla Lariopolda più orientato a sinistra), è distante anni luce dal progetto di Lariofiere.

«Sono preoccupato - spiega - quanto ho visto conferma una volta di più che appoggiando Maria Rita Livio (in alternativa ad Alberto Gaffuri, ndr) ho fatto a suo tempo la scelta giusta. Io sono una persona che crede nel centrosinistra (senza trattino) e l’idea caldeggiata da una parte degli ideatori della Lariopolda di un grande partito di centro dove c’è posto per tutti e l’esatto contrario di ciò per cui mi batto. Certe facce viste sul giornale non hanno nulla a che vedere con la nostra visione del mondo. Politicamp è stato un luogo di confronto la cui sintesi è stata un proposta con riferimenti culturali precisi. Io credo nel bipolarismo, il partito della nazione va nella direzione opposta. Destra e sinistra non esistono più? Sciocchezze, si tratta di concetti cari in genere ai politici della destra».

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