Le paratie fanno sprofondare la città

Lo scrivono i tecnici del Comune: in un anno 4 centimetri, come in quattro decenni senza cantiere. Ecco perché i costi sono più che raddoppiati arrivando a 33 milioni

Usano l’espressione «sorpresa geologica» il direttore dei lavori Pietro Gilardoni e il responsabile unico del procedimento Antonio Ferro per giustificare la terza (e ultima) variante al progetto per le paratie a lago e la conseguente esplosione dei costi. Dai 15 milioni del 2006 (escluso il ribasso d’asta, che portò a 12 milioni di euro) il nuovo lungolago è arrivato a 32.9 milioni previsti. E la cifra potrebbe salire ancora, visto che Sacaim, la società che si era aggiudicata l’appalto, aveva presentato una tranche di riserve di 11 milioni di euro che, in parte potrebbero essere riassorbite dalla perizia, ma una parte resterà scoperta e diventerà oggetto di probabile contenzioso.

Tra l’altro da quantificare ci sarà probabilmente anche il fermo lavori, visto che il cantiere è completamente bloccato dal 19 dicembre 2012.

Secondo Ferro a far scattare un ulteriore supplemento di indagini sono stati i risultati a fine 2012, delle analisi di Insubria e Politecnico. Mette nero su bianco che «la peculiarità del sito su cui insistono le opere si è rivelata ben più critica rispetto al previsto». Il motivo? «Le opere - si legge - nel frattempo già eseguite (fase A del cantiere), hanno provocato - nel seppur breve periodo - sull’intero contesto urbanizzato circostante» e cioè «l’accentuazione del fenomeno di cosiddetta “subsidenza lacuale”, ben al di sopra di quanto registrato in precedenza: abbassamento di 4 centimetri in un anno che corrispondeva a quello che la subsidenza, nel suo andamento naturale, avrebbe fatto registrare nell’arco temporale di 40 anni».

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