Lenno, gli sfollati a casa
A 80 giorni dalla frana

Tremezzina: ultimata la barriera paramassi che proteggerà le abitazioni. L’evacuazione decisa dopo la caduta di un masso. «Non ci è mancato nulla»

Il sorriso rassicurante della piccola Letizia, 18 mesi, è la conferma del lieto fine di una storia che per 80 giorni ha tenuto col fiato sospeso non solo Lera (frazione alta di Lenno), ma anche Tremezzina, che mai aveva dovuto convivere (almeno nel recente passato) con la paura di una frana sopra la testa.

E così ieri, in braccia a nonna Rina e con nonno Giuseppe (Gin per tutti) lì accanto - entrambi conosciutissimi in paese - la piccola Letizia è tornata nella bella abitazione di via dell’Alpe, proprio sopra l’Abbazia dell’Acquafredda. Con la piccola e i nonni c’erano anche papà Nicola e mamma Ornella, senza dimenticare zia Paola.

«Ricordo ancora quel lunedì pomeriggio di fine ottobre quando ci è stato detto che dovevamo lasciare le nostre abitazioni, dopo che alcuni massi si erano staccati da una roccia a metà del bosco - afferma Nicola Amelio - Lì per lì, davvero non sapevamo cosa pensare. Abbiamo messo insieme il necessario e da quel momento è iniziata la lunga attesa per il rientro a casa. Non ci è mancato nulla, a cominciare dalle notti trascorse all’hotel Lario, che davvero ci ha messo a nostro agio in tutti i modi. Ma la casa è una sola».

Dunque, da ieri il peggio è davvero dietro le spalle. Il collaudo della barriera paramassi (50 metri di fronte e 5 di altezza) ha dato esito positivo e così il sindaco Mauro Guerra ha potuto revocare le ordinanze. «Ora tutta la zona è sicura - conferma Guerra -. Non c’è dubbio che il distacco di quei massi abbia messo in evidenza una situazione di grande pericolo, cui abbiamo posto rimedio».

L’articolo completo sull’edizione di giovedì 17 gennaio

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