Lo chef Cracco al Gallio
«Cucinate pesce di lago»

Ieri auditorium strapieno di fan di tutte le età

«La tradizione resta viva soltanto se si rinnova»

Imparare l’Abc della cucina per poi reinterpretare e far rivivere i piatti della tradizione italiana.

È un viaggio alla scoperta non solo delle tecniche ma anche delle infinite possibilità offerte dal patrimonio culinario più bello e più buono del mondo quello fatto ieri pomeriggio dallo chef stellato Carlo Cracco, ospite del Collegio Gallio per presentare il suo ultimo libro “Dire, fare, brasare”. Durante l’incontro, organizzato da Parolario in collaborazione con la libreria Feltrinelli di Como, l’’autore ha dialogato con Salvatore Amura, presidente dell’’Accademia Galli, e con il giornalista Davide Cantoni , che lo hanno accompagnato nel racconto della sua vita in cucina, dai tempi della scuola alberghiera agli anni con Gualtiero Marchesi, fino al successo televisivo di Masterchef.

«Nessuno avrebbe scommesso sulla fortuna del programma – ha spiegato – invece si è dimostrato un ottimo modo per comunicare i valori della cucina italiana e l’importanza degli ingredienti della dispensa». Non a caso uno degli aspetti su cui si è concentrato lo chef veneto è proprio quello degli ingredienti, che devono essere di qualità anche quando si preparano piatti poveri legati alla tradizione. «Il pesce di lago andrebbe riscoperto perché ha grandi potenzialità – ha detto Cracco parlando della cucina lariana – la tradizione però la si mantiene solo rinnovandola, e questo vuol dire saper reinterpretare e attualizzare; se si resta fermi a come si cucinava cento anni fa tutto è destinato a scomparire».

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