L’oro di Anna Cappellini
«Ho urlato l’inno di gioia»

Il racconto del successo nelle parole della pattinatrice comasca

Anna Cappellini, oro all’europeo di Budapest, è nella storia del pattinaggio. Anna in quegli istanti sul podio ha ripensato alla sua storia di pattinatrice, ai primi passi fatti al Palazzetto di Casate, ai viaggi avanti e indietro da Milano in orari assurdi, accompagnata da mamma Marisa.

«Più che cantarlo, l’inno, l’ho proprio urlato - racconta la voce squillante di Anna al telefonino da Budapest -: mentre andavamo verso il odio lo avevo detto a Luca (il partner di gara Lanotte, ndr): guarda che adesso io urlo, eh...». Frammenti di gioia. «Ancora non ci credo. È stata una cosa incredibile. Vedi, io e Luca pattiniamo da tanti anni ad alti livelli, però se vai a vedere le vittorie assolute non sono molte. Non siamo mica tanto abituati. Anche per questo è stato strano e inebriante».

L’intervista completa su La Provincia in edicola sabato

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