L’oro di Napoli
nascosto in città

Un giro di 166 milioni di euro e un box in via Palestro

Dai compro oro napoletani e di Marcianise a un garage di via Palestro. Il giro da 166 milioni di euro in metallo prezioso sull’asse Campania-Svizzera aveva uno degli snodi principali in città. Un box al civico 13 di via Palestro, dove i finanzieri hanno immortalato le auto dei corrieri cariche d’oro infilarsi oltre al cancello elettrico, ma anche il parcheggio della stazione di Como Borghi o al casello autostradale di Grandate.

La Procura di Arezzo ha chiuso la maxi inchiesta sul contrabbando d’oro che coinvolge una decina di indagati comaschi. Un giro illegale i cui fili venivano tirati - secondo gli atti dell’inchiesta - da un mangiafuoco italiano, ma con casa e interessi in Canton Ticino.Le persone sotto inchiesta sono oltre 150. Oltre la metà di questi avevano chiesto il patteggiamento, ma il giudice lo ha negato e ora l’avviso di chiusura indagini - preludio di una probabile, ma non certa, richiesta di rinvio a giudizio - dev’essere rispedito a tutti quanti.

Ma la fine dell’inchiesta è coincisa anche con la fine del segreto istruttorio e dagli atti d’inchiesta ecco emergere particolari inediti. Come quelli riguardanti il giro comasco di questa Klondike in salsa italo-elvetica.

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