Lungolago senza auto, il Comune ci crede

Affidato un incarico di 23mila euro per studiare l’impatto di un’eventuale «limitazione del traffico»

Gerosa: «Favorevole all’idea della pedonalizzazione, ma non si può decidere senza avere dati certi»

Dalle parole ai fatti. Il Comune ha compiuto il primo passo ufficiale in vista della possibile pedonalizzazione di tutto il lungolago, da Sant’Agostino a viale Cavallotti. L’amministrazione ha infatti affidato alla società milanese Polinomia l’incarico per uno studio di «impatto viabilistico» e «verifica di fattibilità per la limitazione del traffico sul lungolago». La stessa società di ingegneria dei trasporti e matematica applicata aveva curato qualche anno fa un’indagine sulla mobilità sostenibile a Como. Contattata, ha presentato un’offerta ritenuta congrua e ha firmato un contratto che costerà a Palazzo Cernezzi 23.643 euro, Iva compresa. Il documento che dà il via libera allo studio, firmato dal dirigente del settore Mobilità Pierantonio Lorini, chiarisce quali sono gli obiettivi dell’amministrazione, obiettivi che verranno perseguiti solo se il riscontro dell’indagine sarà positivo e - ovviamente - dopo un confronto in giunta: si legge testualmente che l’amministrazione vorrebbe «riorganizzare la circolazione e il traffico nel centro città per limitare i flussi veicolari nelle giornate festive» e «verificare la possibilità di istituire una Zona a traffico limitato anche nei giorni feriali, con esclusione della fascia di punta tra le 7 e le 9, sul Lungolario Trento e Trieste». Per riuscirci, però, è necessario «valutare le alternative di “regolazione” del traffico veicolare di attraversamento urbano che attualmente usa il lungolago», effettuare indagini, simulazioni, verificare «la fattibilità dei possibili schemi di circolazione alternativi e valutarli con analisi quantitative».

. «Non esiste un progetto di pedonalizzazione, siamo nella fase dello studio preliminare - spiega l’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa - Prima di poter fare qualsiasi proposta alla giunta e alla città bisogna avere in mano dati certi».

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