I vigili: in Napoleona
nessuna auto pirata

Le immagini della telecamera sulla moto del giovane visionate tre giorni dopo: non ci sarebbero stati urti. Ma sono numerosi gli automobilisti sorpassati poco prima dell’incidente. E nessuno di loro si è fermato

COMO

La Cbr sfreccia accanto a diverse auto mentre si prepara ad affrontare la prima curva della Napoleona, dopo il Sant’Anna. La moto si piega verso sinistra e la telecamera montata sul cupolino riprende. All’improvviso l’incidente. Mirko Minervini viene sbalzato di sella mentre la potente Honda prosegue la sua corsa per 120 metri.

Gli agenti della polizia locale guardano il video, avvolgono le immagini e ricominciano la visione. Ma per quanto osservino, analizzino, verifichino non riescono a vedere alcun urto tra la moto del giovane morto sulla Napoleona e l’Opel che, secondo un testimone, si è allontanata senza prestare soccorso al ragazzo.

Il video registrato dalla telecamera che Mirko aveva montato sulla sua moto, in sostanza, sembra escludere la presenza di un’auto pirata.

A tre giorni dal tragico scontro che ha cancellato la vita di un ragazzo di 24 anni l’inchiesta prende una strada inedita: Mirko Minervini potrebbe aver fatto tutto da solo. Forse tradito dalla velocità eccessiva.

Nell’affrontare la curva il motociclista avrebbe perso il controllo del mezzo finendo dapprima, molto probabilmente, contro il cordolo del marciapiede sulla sinistra della strada per poi essere soccorso dal 118 e dall’ambulanza della Croce Azzurra sulla corsia di sorpasso nella carreggiata in discesa da Camerlata.

E proprio l’urto del casco contro il cordolo sarebbe risultato fatale: il casco del ragazzo presenta un profondo squarcio causato da un impatto a forte velocità con uno spigolo o un guard rail.

Nonostante le novità grazie alla telecamere, gli agenti della polizia locale continuano a cercare il conducente dell’Opel Corsa testimone del tragico incidente. Ma non solo lui. Le riprese acquisite dagli investigatori, infatti, congelano numerose auto superate dalla moto di Minervini poco prima dell’incidente, auto guidate da persone che - inevitabilmente - avrebbero potuto testimoniare e fornire il proprio contributo per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto.

Nessuno di loro, però, si è fatto avanti. Anzi, dopo l’urto sono sfilati oltre senza fermarsi. Ma è solo questione di tempo: quando le immagini saranno ripulite e le targhe delle auto identificate, saranno tutti convocati al comando della polizia locale. Resta però l’appello a tutti: chi ha visto si presenti a dare una mano ai vigili.

P. Mor.

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