«Non fate la Ztl, è illegale
Mezz’ora gratis nei posti blu»

Le richieste dell’Acus al Comune

Como

Il Comune aveva chiesto a cittadini e associazioni di inviare suggerimenti in vista della revisione del sistema della sosta in città (un gruppo di dirigenti comunali è al lavoro da settimane sul tema, compresa la delicatissima questione delle tariffe).

E ieri l’associazione civica utenti della strada (Acus) ha risposto all’invito, con un documento firmato dal presidente Mario Lavatelli. Una presa di posizione molto dura nei confronti di Palazzo Cernezzi. La nota ricorda che il piano del traffico e il piano parcheggi sono ampiamente scaduti e Palazzo Cernezzi non sta quindi rispettando la legge. Poi sostiene che lo stesso ampliamento della Ztl previsto dalla giunta sarebbe - se attuato - illegale, poiché il Tar anche di recente ha spiegato che «i provvedimenti limitativi della circolazione veicolare» devono fondarsi su «accertate e motivate esigenze di prevenzione degli inquinanti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale». Secondo Lavatelli, quindi, «prima si riqualifica e poi si può giustificare l’istituzione della Ztl». Non il contrario.

Detto ciò, l’Acus chiede «di eliminare tutti i posti auto riservati in città a categorie diverse dai residenti» (battaglia che l’associazione porta avanti da tempo), ma anche di introdurre «la prima mezz’ora di sosta gratuita in tutti i posti blu», e di consentire ai disabili la sosta gratis nei posti a loro riservati all’interno di parcheggi privati oggetto di convenzione con il Comune (in primis l’autosilo Valduce, caso sollevato nelle scorse settimane da La Provincia). Infine, chiede di delimitare con segnaletica verticale chiara gli accessi alla Zona a traffico limitato.

Quanto al progetto in fase di stesura da parte del Comune, Lavatelli scrive: l’associazione potrà accogliere solo proposte che non comportino aumenti - per le casse dell’amministrazione cittadina - rispetto all’introito complessivo attuale. E se è giusto che le tariffe in zone limitrofe vengano uniformate, l’Acus chiede di adeguarle alla tariffa più bassa tra le due in vigore.

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