Nuova tassa sulla casa
Si chiamerà “Trise”

La fantasia, in fatto di tasse, è davvero al potere. Scompare l’Imu e arriva la Trise. Cambiano i nomi ma la sostanza resta.

Arriva la “Trise”, la nuova imposta sulla casa che riformerà la tassazione immobiliare e che assorbirà l’Imu e la Tares. Il nuovo ’’tributo sui servizi comunali’’ (e dunque forse è più coretto chiamarlo il Trise) sarà composto da una parte che riguarda il servizio di gestione sui rifiuti (Tari) e una parte sui servizi indivisibili (Tasi). I comuni potranno variarlo decisamente e, tra le possibilità, c’è anche quella che, nella parte relativa ai “servizi”, possa arrivare fino all’aliquota massima prevista dall’Imu e a questa aggiungere una maggiorazione dell’ 1 per mille.

Lo pagheranno non solo i proprietari di casa ma anche gli inquilini: il presupposto impositivo è infatti ’’il possesso, l’occupazione o la detenzione a qualsiasi titolo’’, si legge nella bozza della legge di stabilità che oggi sarà esaminata dal consiglio dei ministri. Ma si salvano gli affittuari stagionali. Se la casa è utilizzata per un periodo non superiore ai sei mesi, la tassa sarà pagata solo dal proprietario. E comunque, per la parte riguardante i servizi indivisibili, l’inquilino paga solo una quota, ’’fra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare complessivo della Tasi’’; il resto lo pagherà il proprietario.

Arriva dunque la nuova tassa che finora era stata chiamata per comodità “service tax”, imposta di cui saranno titolari i Comuni. Assorbe Imu e Tares ma non il tributo provinciale ambientale che sopravvive alla riforma. Quattro gli appuntamenti alla cassa: 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio, 16 ottobre, ma sarà possibile anche il pagamento in un’unica soluzione il 16 giugno. Come si calcolerà il prelievo? Per la parte relativa ai servizi indivisibili, la base imponibile sarà quella dell’Imu e l’aliquota di base all’1 per mille (o 1 euro a metro quadrato, a seconda del calcolo che sceglierà il Comune). L’amministrazione locale potrà comunque agire sull’aliquota, dall’azzeramento alla maggiorazione che comunque potrà arrivare all’aliquota massima dell’attuale Imu ’’maggiorata dell’1 per mille’’.

Per la parte relativa ai servizi di gestione dei rifiuti, il calcolo verrà fatto sull’80% della superficie catastale; sarà una tariffa deliberata di anno in anno e il Comune dovrà seguire il principio di ’’chi inquina paga’’. Si pagherà anche nelle zone in cui non è effettuata la raccolta della spazzatura ma con uno sconto del 60%. Bollette tagliate fino all’80% invece nel caso di ’’interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi’’. Possibili sconti per i single, le case al mare, le abitazioni di chi lavora all’estero. Ma il Comune potrà decidere anche ’’ulteriori riduzioni’’. Nella legge di stabilità ci sarà infine anche un possibile passaggio sull’attuale Imu - nella bozza c’è - per tenere conto delle modifiche del decreto legge in corso di conversione.

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