Nuovo dormitorio
Lega sconfitta,
il consiglio dice sì

Caso bivacchiTesto approvato, la maggioranza a pezzi Il partito minimizza ma sale la tensione con gli alleati

Dopo settimane di dibattiti, telefoni roventi e trattative nella tarda serata di giovedì è arrivato in consiglio comunale il sì al nuovo dormitorio in città. Un voto che ha evidenziato anche fisicamente (bastava osservare i colori del tabellone elettronico) la frammentazione della maggioranza con la Lega Nord, unica ad aver mantenuto la posizione di contrarietà che aveva già annunciato da tempo e rimasta quindi sola ad opporsi alla mozione. Un no secco che ha ottenuto sponda dalla lista di Alessandro Rapinese, forza di opposizione che proprio sul dormitorio aveva perso Ada Mantovani (la più votata alle elezioni che proprio per la sua posizione a favore del dormitorio aveva deciso di chiudere la sua esperienza nella lista e di traslocare nel gruppo misto) che ha rimarcato una volta di più l’asse con la maggioranza (Carroccio in primis) sui temi legati alla sicurezza.

Quattro partiti, tre voti diversi

Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono schierati per il sì con Pd, Svolta Civica, Cinque Stelle e gruppo misto, la civica “Insieme per Landriscina”, dopo un lavoro di mediazione, ha optato per l’astensione evitando così di palesare i contrasti interni con un voto non uniforme. Nessun esponente della giunta si è espresso in aula poiché, a differenza di quanto avviene comunemente prima di una votazione, non è stato chiesto il parere di giunta o del sindaco.

La Lega, quindi, non solo è rimasta isolata all’interno della sua stessa maggioranza, ma è stata costretta ad incassare la sua prima sconfitta nell’alleanza di governo cittadino a più di due anni dall’insediamento della giunta Landriscina. E se a parole i vertici lumbard, in primis il vicesindaco e capodelegazione in giunta Adriano Caldara, ostentano tranquillità rivendicando la «coerenza» dei leghisti, il gruppo consiliare su Facebook non ha mancato di sottolineare l’esito del voto ringraziando pubblicamente la lista di Rapinese «che ha sostenuto con noi una battaglia contro la pubblicità personale e buonista di qualcuno, mantenendo coerenza e dignità nel dibattito» e ancora con un sibillino «gli elettori ringrazieranno!». Un modo, insomma, per far salire la tensione soprattutto tra alleati. Il vicesindaco dice: «Isolati? Apparentemente, perché la civica si è astenuta e gli altri hanno votato a favore, ma per noi quello che è importante è la coerenza nella linea politica e, soprattutto, nei fatti. Noi ribadiamo quanto ha già detto più volte il ministro Locatelli: la mozione non risolve il problema visto che nei due dormitori ci sono posti liberi e in più ci sono diverse persone che non vogliono e non vorrebbero andare in una struttura. Il Comune fa tanto per il sociale, sia in termini di investimenti in personale competente sia finanziari». Caldara parla di «posizione di buonsenso».

Il capogruppo: «Non conta nulla»

E sul futuro, quando l’ipotesi di una struttura arriverà in giunta? «Vedremo, ci saranno sicuramente valutazioni da fare» chiude il vicesindaco. Durante la dichiarazione di voto in aula il capogruppo Giampiero Ajani aveva ribadito la contrarietà del Carroccio dicendo che la mozione resterà tale. «Le mozioni non spostano un filo d’erba, questa proposta non avrà corso - le sue parole- mancano numeri e costi, non avete pensato a quale immobile, alle norme di igiene e sicurezza, ai tanti stranieri che busseranno alla porta». E infine non ha risparmiato attacchi ai proponenti del documento bollati come persone «in cerca di pubblicità personale».

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