Opera di Libeskind a rischio
e la fidejussione mancante

La commissione non dà il via libera ai lavori: mancano garanzie per 470mila euro

I lavori per l’allargamento della diga foranea in vista della posa del monumento di Libeskind, non possono partire. La commissione di gara di Palazzo Cernezzi ha infatti deciso di chiedere ulteriori chiarimenti e, di fatto, di non aggiudicare i lavori che verranno svolti con la formula del contratto di sponsorizzazione.

Da Palazzo Cernezzi in una nota ufficiale lunedì hanno fatto sapere: «I tre componenti hanno richiesto alcune precisazioni ed integrazioni rispetto alla documentazione depositata e lasciato cinque giorni di tempo». In pratica entro sabato il Consorzio Como Turistica, che ha partecipato al bando di sponsorizzazione, dovrà fornire tutte le risposte ai punti di domanda ancora irrisolti. A Palazzo Cernezzi le bocche sono cucite, ma incrociando le informazioni che filtrano da entrambe le parti, sembra emergere che il nodo principale ruoti attorno a una fidejussione pari al totale dell’importo dei lavori. In pratica di circa 470mila euro. La somma è riferita all’intervento sulla diga foranea che comprende l’allargamento della parte finale e, soprattutto, del tondello. Altra cosa è, invece, il monumento di Daniel Libeskind, che verrà donato al Comune da Amici di Como. Ma torniamo alla fidejussione, che sembrerebbe il punto cardine di tutta la questione. La richiesta era già contenuta nella lettera di invito inviata da Palazzo Cernezzi a fine dicembre. Da parte dell’amministrazione comunale non c’è la volontà di fare sgambetti, ma di garantire che i lavori sulla diga non restino incompiuti e non creino danni. Nell’ambito dei normali lavori pubblici viene di norma chiesto alle aziende di versare una polizza fidejussoria pari al 10% dell’importo. La somma per l’intero intervento, però, è a carico del pubblico, che ne dispone e quindi ha la liquidità per intervenire qualora dovessero sopraggiungere problemi. Nel caso dell’allargamento della diga, il Comune ha inserito il lavoro nel piano delle opere, ma non c’è un euro di Palazzo Cernezzi destinato alla copertura dei costi (c’è ancora da chiarire la questione dei 100mila euro dell’Iva). Questo vorrebbe dire che, in caso di problemi ,il Comune si ritroverebbe a mettere di tasca propria eventuali soldi necessari per risolvere i guai. I proponenti hanno ora cinque giorni di tempo per fornire una risposta scritta (sono stati chiesti chiarimenti anche su altri aspetti meno rilevanti) e per trovare una soluzione. Per ora il monumento di Libeskind non può essere installato sulla diga. E i lavori restano fermi.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA