Poliziotti “sconfinati”. Per la Svizzera il caso è chiuso

Gli agenti della Volante di Como si sono sentiti umiliati dal comportamento dei colleghi ticinesi

Per la Polizia cantonale ticinese è già chiuso il caso dei due poliziotti della Volante di Como che la notte del 25 gennaio scorso sono entrati in Svizzera per inseguire un automobilista che in Italia aveva speronato una pattuglia della Stradale. I poliziotti hanno segnalato di essere stati fermati, disarmati, sottoposti ad alcol test e interrogati a lungo dalla polizia elvetica, nonostante avessero ottenuto il via libera all’ingresso in territorio straniero dal Centro di Cooperazione Doganale di Chiasso. Oggi il portavoce della Polizia Ticinese Renato Pizzolli ha dichiarato alla Rsi (la televisione elvetica, che lo riporta sul suo sito) che «per parte svizzera il caso è chiuso. Si era proceduto ai controlli, previsti dalle procedure, per verificare la regolarità dello sconfinamento». L’episodio, ha aggiunto Pizzolli, «sarà comunque discusso nei periodici incontri fra autorità svizzere e italiane in materia di polizia».

La Procura di Como ha inviato il rapporto dei due poliziotti al Ministero degli Esteri per valutare la regolarità del comportamento della polizia svizzera. “Ci siamo sentiti umiliati” hanno riferito i poliziotti italiani.

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