«Quadernoni e fotocopie
L’on line non è per tutti»

a Como lamaggior parte delle scuole resta ancorata alla carta

Como

Libri a scuola: da settembre si può scegliere anche solo la versione digitale. Ma a Como mancano gli strumenti e si rimane ancorati alla carta.

«Un nuovo aspetto della circolare ministeriale – spiega il dirigente scolastico del comprensivo di Prestino Michele Giacci – è che nell’adozione dei testi è possibile optare solo per il formato digitale, abbandonando i libri di carta. Ma è una ipotesi impraticabile nella grande maggioranza delle scuole. Tutti sceglieranno i testi misti».

Pochi strumenti

Ovvero il normale testo di carta e in più approfondimenti su materiale informatico, siano essi ebook o più comuni cd-rom. «Secondo il ministero – dice ancora Giacci – il futuro tecnologico porterà a una riduzione della spesa. Vero, ma poche scuole sono dotate di strumenti informatici, non tutti hanno potuto comprare i tablet.

«Così finisce che dobbiamo arrangiarci ancora con le vecchie fotocopie e i quadernoni ad anelli». Quindi si studia sul tradizionale manuale, quanto agli approfondimenti digitali, non potendo utilizzarli in classe o magari a casa per mancanza di supporti tecnologici, si fanno le fotocopie. Quindi la spesa, al massimo, aumenta il consumo di carta pure.

Digitale per pochi

La rivoluzione digitale insomma non è cosa che si concretizzerà per tutti domani. I fondi per acquistare tablet e notebook sono arrivati tramite Regione Lombardia in questi ultimi anni, ma hanno foraggiato solo istituti secondari di secondo grado.

I comprensivi sono rimasti a bocca asciutta e ancora combattono per cercare di far funzionare le aule informatiche, altro che Ipad per ogni studente. A Como quindi è prevedibile che i testi in sola versione digitale non potranno essere adottati, almeno dall’infanzia alle secondarie di primo grado statali.

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