Rebbio capitale del baratto
A Como piace lo scambio dei vestiti

C’è chi veste sempre i bambini senza comperare nulla di nuovo

Ma si va alla ricerca anche dei pezzi unici da studiare

Rebbio

«Ho visto persone arrivare vestite in un certo modo e barattare gli abiti andandosene poi con altri vestiti indosso, anche a me è capitato una volta». Giovanna Montanelli del progetto Bart racconta uno degli episodi più curiosi sull’entusiasmo per il baratto che sta contagiando sempre più persone.

Scambio utile

In tanti hanno partecipato nel quartiere anche all’ultimo appuntamento di qualche giorno fa al banco che si trovava al mercato speciale “Tessile solidale” di CortoBio.

Per chi baratta non è certo pratica riducibile solo alla crisi, anche se comunque il periodo ha insegnato un po’ a tutti il valore del riuso. È piuttosto di una nuova cultura del riuso che si sta espandendo sempre di più. «Di base credo ci sia una sensibilità contro gli sprechi e anche un’attenzione all’ambiente - prosegue Montanelli - è una pratica molto bella che sta incuriosendo sempre più persone». Barattano più le donne e tanto anche i bambini, per i quali è più naturale scambiare oggetti: senza preoccuparsi del valore o delle dimensioni.

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