Rifiuti, cento in coda
per la stangata

Ufficio tributi affollato anche lunedì da cittadini che chiedevano chiarezza sulla Tares

Una media di cento persone al giorno, da quando sono stati recapitati nelle cassette delle lettere dei comaschi i bollettini per il pagamento del saldo della Tares. Al terzo piano della parte nuova di Palazzo Cernezzi, affacciata su viale Lecco, in tanti chiedono chiarimenti e spiegazioni ai funzionari. Molti si sono ritrovati con la stangata dovuta al calcolo in base al numero degli occupanti e non più soltanto in base ai metri quadrati, come avveniva fino all’anno scorso con la Tarsu. Ci sono poi tipologie di errori e di variazioni che hanno portato a cartelle sbagliate.

Il caso più diffuso è quello di garage considerati come appartamenti. Migliaia di posizioni sono state sistemate automaticamente dall’amministrazione comunale, ma in diversi altri casi è scattato il bollettino che accomuna il box alla casa. Se per le metrature più piccole non dovrebbero esserci problemi (anche se qualche episodio è stato comunque registrato, come testimonia la storia che raccontiamo qui a lato).

Per quelle più ampie che possono ingenerare confusione, sono possibili parecchie cartelle da rettificare.

Qualche anomalia è stata registrata per l’abitazione del parroco in alcune parrocchie, visto che non risulta intestatario, ma il calcolo viene assimilato alle associazioni.

La terza casistica di errori riscontrati riguarda il caso di chi è proprietario di due appartamenti che potrebbe ritrovarsi richieste di pagamento per lo stesso numero di occupanti in entrambi i casi quando una delle due proprietà in realtà è vuota.

Molte contestazioni riguardano gli aumenti tra la Tarsu e la Tares a cui si aggiungono i ritocchi al rialzo seguiti al clamoroso errore di calcolo che aveva costretto a rivedere tutto e a tornare in consiglio comunale.

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