Saluto romano all’asilo
Bizzozero: «Una bufala»
La replica: «Tutto vero»

Il quotidiano “La Repubblica” racconta di un bimbo di 4 anni che fa il saluto fascista a scuola: «La vicenda è ambientata a Cantù. Che non è forse un luogo a caso. Da due anni la cittadina in provincia di Como ospita il festival Boreal». Dura risposta del sindaco della città del mobile. Il giornalista Berizzi: «Notizia straverificata»

Il quotidiano “La Repubblica” racconta sull’edizione di oggi di un bimbo di 4 anni che faceva il saluto fascista all’asilo. Le maestre - scrive il giornalista Paolo Berizzi - chiamano i genitori e questi si giustificano dicendo che è il loro credo politico. «La vicenda - si legge sul quotidiano - è ambientata a Cantù. Che non è forse un luogo a caso. Da due anni la cittadina in provincia di Como ospita il festival Boreal».

Immediata la replica del sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero: «Lasciamo stare il discutibile sillogismo (festival Boreal a Cantù = saluto romano alla scuola materna) e lasciamo stare anche il fatto che la nostra città, contrariamente a quel che scrive il giornalista, ha ospitato il Boreal in una sola occasione, mentre da diversi anni (più dei due citati nell’articolo) FN organizza qui da noi una sua festa di partito. Occupiamoci invece del fatto centrale che però, al contrario di quel che scrive il giornalista, non è affatto accaduto in una scuola materna di Cantù e lo dico con cognizione di causa ed assoluta certezza perché ho ovviamente fatto sentire in merito tutte le nostre scuole. Trattasi dunque di una clamorosa bufala!».

E conclude: «Adesso però sarebbe interessante scoprire quale sia il Comune nel quale risiede questa famiglia di nostalgici. Sarà un comune guidata da una maggioranza di destra o di sinistra? Chissà: magari, una volta scoperto quale sia il comune “incriminato”, qualcun’altro potrebbe lanciarsi in altrettanto singolari sillogismi».

A stretto giro di posta è arrivata la replica del giornalista Paolo Berizzi: «La notizia è vera e straverificata. Se non diamo indicazioni è solo per tutelare la scuola, la fonte e i protagonisti, vista la delicatezza del caso. Le uniche bufale sono le mozzarelle di cui Bizzozero deve aver fatto indigestione a tavola, magari con i suoi amici di Forza Nuova. Prima di parlare a vanvera si informi bene. O ne risponderà in tribunale».

In serata la controreplica di Bizzozero: «Il signor Berizzi tenta di girare la frittata. Dice tutto vero. Quindi vero anche che si tratta di una scuola di Cantù (che è la sola cosa che mi importa, avesse scritto della scuola di un altro Comune non mi sarei neppure lontanamente curato della cosa). In Tribunale ci finisce lui, non certo io, dal momento che è mio preciso dovere tutelare l’onorabilità del Comune che rappresento. La bufala è che si tratti di una scuola di Cantù. Che si tratti di una scuola di altro Comune a me poco interessa».

Tutti i dettagli su “La Provincia” di mercoledì 13 maggio 2015

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