Sanità, indagato manager
E’ del Sant’Anna e targato Pdl

Sotto inchiesta in Calabria per falso e truffa il direttore medico del S. Anna. Il pm chiede l’interdizione. Prima all’Asl e poi all’ospedale, quindi super dirigente a Reggio: ora è tornato. È vicino all’area Scopelliti

Tre anni fa aveva salutato amici, colleghi e l’elegante ufficio nella direzione del Sant’Anna ed era partito alla volta della Calabria. Chiamato dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, a ricoprire il ruolo di direttore generale del Dipartimento regionale della Salute.

Nelle scorse settimane, dopo tre anni di permanenza a Catanzaro, è rientrato al Sant’Anna - dove ad attenderlo ha ritrovato il suo incarico, in un ufficio nuovo - portandosi dietro un grattacapo giudiziario che potrebbe potenzialmente costargli una sospensione.

Lui è Antonino Orlando, classe 1955, direttore medico del presidio ospedaliero di Como. Sul cui curriculum pesa una richiesta di interdizione dai pubblici uffici presentata dalla procura di Catanzaro (il giudice delle indagini preliminari deve prendere una decisione, arriverà non prima del prossimo gennaio).

Orlando è sotto inchiesta in Calabria per truffa e falso. La vicenda riguarda la nomina della direttrice dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. All’inizio di quest’anno per quel ruolo è stata chiamata Rosanna Squillacioti, la quale pochi mesi prima aveva chiesto e ottenuto il prepensionamento dalla Regione Calabria, con conseguente indennità.

La norma - pensata per evitare indebiti guadagni da parte dei protagonisti, con relativo danno per le casse pubbliche - vieta a chi ha beneficiato dell’esodo volontario di instaurare per cinque anni qualsiasi rapporto professionale con la Regione o enti controllati.

L’accusa per l’attuale direttore del Sant’Anna è invece quella di aver favorito la Squillacioti omettendo di inviare alla giunta regionale la delibera di sospensione dall’incarico di direttore generale, predisposta dai dirigenti del suo dipartimento. Questo - stando alle tesi della Procura - avrebbe comportato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla dirigente e un conseguente danno alle casse pubbliche.

Quella di Antonino Orlando è stata una vita professionale da mediano (quasi sempre al Sant’Anna), fino a quando Gian Piero Saronni, direttore dell’Asl di Como a cavallo del 2000, lo aveva voluto accanto a sé come direttore sanitario.

Nel 2004 era tornato al Sant’Anna, dove l’anno successivo è stato nominato direttore del presidio ospedaliero di Como. Quindi nel 2010 il trasloco a Catanzaro, su chiamata diretta del commissario governativo al riassetto sanitario della Calabria Giuseppe Scopelliti , anche con l’intercessione - pare - del fratello del governatore, l’allora assessore comunale, a Como, Francesco Scopelliti.

Una nomina politica che aveva creato polemiche, finite pure in un’inchiesta giornalistica del settimanale L’Espresso, e avevano infiammato qualche dibattito sulle televisioni locali calabresi.

Ora Orlando è tornato al lavoro a Como. In attesa che la magistratura si pronuncia sulla richiesta di interdizione, che rischia di togliere al Sant’Anna il direttore medico del presidio di San Fermo.n

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