Scontri a Monte Olimpino per il G8
A processo undici no global comaschi

Sono accusati di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di bastoni. Avevano bloccato il traffico per un paio d’ore, interrompendo anche gli autobus

Una quarantina di persone coinvolte, un paio di poliziotti picchiati e rimasti feriti, il traffico in tilt per ore. Ora in undici sono finiti a processo. Dopo 5 anni e mezzo arriva davanti al giudice il caso dei disordini avvenuti alla dogana di Ponte Chiasso in occasione del G8 a L’Aquila causati da gruppi di attivisti no global.

Gli undici sono accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, favoreggiamento, lesioni, porto abusivo di oggetti atti a offendere.

Era l’11 luglio 2009 quando, in corrispondenza della riunione del G8 che si teneva a L’Aquila, alcuni ragazzi - una quarantina - provenienti in buona parte dal Canton Ticino, e in particolare dal centro sociale Il Molino di Lugano, dal Comasco e da Milano, si erano fermati a piedi davanti alla dogana di Ponte Chiasso, creando una vera e propria barriera umana su via Bellinzona che ha, di fatto, bloccato l’entrata e l’uscita dalla Svizzera. Questo per un quarto d’ora. Poi erano risaliti fino a Monte Olimpino e qui si erano scontrati con la Polizia.

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