«Siamo sudditi di Como
A Bellagio serve aiuto»

“J’accuse” dell’ex vicesindaco Luca Leoni

«Troppe disfunzioni nel capoluogo malgestito

Spese folli per le paratie e nulla per le sponde»

Il lago non finisce a Como, questa è la stizzita valutazione che fanno dalla “Perla del Lario” guardando alla grande città che porta via risorse per opere ritenute uno spreco di denaro come le paratie.

Il lago non finisce a Como perché i trasporti non devono complicarsi nel tragitto verso le altre mete turistiche. E il lago non finisce a Como perché si valuta il capoluogo come una città mal gestita che non fornisce una bella immagine del territorio.

«Un luogo inimitabile»

Il “Comocentrismo”, come lo definisce il vicesindaco di Bellagio Luca Leoni, anzi ex vicesindaco considerando che iil paese è commissariato, è una disfunzione da combattere: «Io voglio innanzitutto rimarcare che il Lago di Como è il più bello del Mondo ed ha località e panorami stupendi che entrano nel cuore dei turisti – spiega -. Detto questo non è ammissibile che da anni si buttino soldi nelle paratie, mi piacerebbe sapere quanti, e non si tengano presenti gli altri problemi delle sponde. Noi abbiamo delle sponde fortemente colpite dal tempo e dal moto ondoso creato dai catamarani ma gli investimenti sono sempre su Como».

Una Como che vive solo grazie all’impegno dei privati, nelle parole di Leoni: «Le ultime amministrazioni della città hanno mostrato una pessima capacità di gestire il territorio, vedremo l’attuale se riuscirà a fare meglio, fortunatamente i negozianti e gli albergatori hanno tenuto grande Como». Una Como però troppo ingombrante: «Ci sono zone che sono ormai più turistiche e attrattive di Como , penso alla Tremezzina, a Menaggio, a Varenna, Cernobbio e l’alto lago. Serve accorgersi che la promozione e i fondi debbono toccare tutto il lago, anche da parte della Camera di Commercio».

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