Soldi alle Bahamas
Banchiere condannato

Tre anni e quattro mesi al banchiere svizzero Brevetti, uno dei fondatori della banca Arner

Era stata la procura di Como a inviare ai colleghi dell’antimafia di Palermo gli atti che avevano permesso di aprire un’inchiesta su 13 milioni di euro, probabilmente riconducibili a Vito Ciancimino, nascosto nelle Bahamas.

Un’indagine tornata a Como e inviata anche - vai a sapere il perché - a Milano. E proprio il tribunale del capoluogo ieri ha condannato cinque dei sei imputati per intestazione fittizia di beni. Ovvero per aver tentato di eludere le norme restrittive sull’effettivo proprietario di quel tesoro, il costruttore edile palermitano Francesco Zummo, che oggi ha 81 anni ma sul quale in passato aveva indagato pure Giovanni Falcone, nell’ambito dell’inchiesta Pizza connection.

Zummo è stato condannato a 4 anni di carcere. Condanna anche per Nicola Brevetti, 60 anni, uno dei fondatori della banca Arner di Lugano, e a processo a Como nell’ambito di un’inchiesta per un vastissimo presunto riciclaggio di denaro, soldi nascosti al fisco italiano grazie a compiacenti funzionari di banca elvetici e a una vastissima rete di spalloni di valuta. Bravetti, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto un’assoluzione e un non doversi procedere per avvenuta prescrizione del reato, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi.

Condannata a 3 anni e 4 mesi anche la moglie di Zummo, Teresa Macaluso, una nipote del costruttore palermitano, Laura Panno, 2 anni e l’avvocato d’affari Paolo Sciumè, 2 anni e 8 mesi per lui. Assolto, Ignazio Zummo, figlio di Francesco.

L’intera vicenda era legata a 13 milioni di euro, ora sotto sequestro alle Bahamas, che Zummo avrebbe tentato di far rientrare in Italia grazie all’intermediazione di Bravetti, il tutto però intestando il tesoretto alla moglie per evitare l’intervento della procura palermitana, visti i trascorsi di quello che è stato ritenuto essere l’effettivo titolare dei 13 milioni.n

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