Stroncato da overdose
«Potevano salvarlo»

Como Processo per l’ex compagna dell’uomo e per la madre, accusate di avere abbandonato un 42enne

Como

Lo aveva trovato riverso sul letto un vicino di casa. Passando sul pianerottolo aveva notato la porta dell’appartamento spalancata, era entrato e aveva capito subito che per Massimiliano non c’era più nulla da fare.

Per quella morte è iniziato, in tribunale a Como, il processo a carico dell’ex compagna di Massimiliano e della madre, entrambe accusate di omissione di soccorso.

Aveva 42 anni quando, era l’11 febbraio di due anni fa, Massimiliano V è stato stroncato da un’overdose di metadone. Sette fiale, secondo quanto ha accertato l’autopsia. Eppure, secondo il medico legale e la procura, Massimiliano si sarebbe anche potuto salvare se solo fossero stati chiamati per tempo i soccorsi.

A processo sono finite due donne comasche. Secondo l’accusa le due se ne sono andate dall’appartamento lasciando l’uomo agonizzante sul letto. La procura sostiene che le due, quell’11 febbraio, avevano trovato l’uomo sul letto in stato confusionale e non in grado di parlare, ma ancora in vita. Sarebbero rimaste con lui qualche ora, salvo poi allontanarsi senza chiamare aiuto e lasciando la porta dell’appartamento spalancata.

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