Studenti evasori all’università
Rette, mancano 135mila euro

Controlli dell’Insubria sulle dichiarazioni di 5.500 studenti in 4 anni

E dal primo gennaio è scattato il nuovo sistema di calcolo dell’Isee

Controlli sui furbetti in università, l’Insubria in quattro anni ha recuperato 135mila euro. E a gennaio è scattato il nuovo modello Isee.

L’ateneo per metà comasco e per metà varesino ha controllato le dichiarazioni reddituali di 5500 studenti dall’anno accademico 2009/2010 fino al 2012/2013, un campione significativo che si concentra in particolare su chi beneficia di esoneri.

Si tratta di un vero giro di vite per contrastare il fenomeno delle dichiarazioni fasulle, magari errate, in tempi in cui i fondi destinati alle università sono in continuo calo e perfino il diritto allo studio per gli universitari subisce tagli su tagli.

Dal primo gennaio il governo ha introdotto il nuovo sistema di calcolo dell’Isee, ma l’Insubria per evitare pasticci ha preferito anticipare i tempi chiedendo ai suoi iscritti di presentare le dichiarazioni entro la fine dello scorso anno. Cosa che ha fatto il 71% dell’intera popolazione universitaria dell’Insubria, il restante 29% invece non ha depositato il vecchio Iseeu entro il 31 dicembre.

Tra questi però ci sono anche coloro i quali non beneficiano di nessuna riduzione, insomma chi rientra nella fascia massima di contribuzione. In particolare all’Insubria c’è un corposo numero di studenti residenti in Svizzera che di solito pagano la tassazione intera.

Secondo l’ateneo quindi manca all’appello circa il 14% degli universitari. I ritardatari dovranno preparare la dichiarazione con il nuovo Isee, un modello più stringente, che in estrema sintesi non guarda solo nelle tasche delle famiglie, ma anche in quelle dei singoli ragazzi. Per venire loro incontro l’Insubria ha ridotto la penale a 50 euro fino al 28 maggio, il termine ultimo era previsto per il 2 marzo. Oltre questa data però la multa sale a 300 euro.

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