Tangenziale, gli svizzeri e il pedaggio
«Sotto i dieci euro nessun richiamo»
Non serve mettersi dietro ai camion

«Per il momento, a ricevere un richiamo saranno solo quei conducenti che hanno già oltrepassato questa soglia». «In Italia il pagamento è fissato dalla legge. Pensare che ci si può sottrarre da tale emolumento o che tanto da oltre confine le multe non arrivano è sbagliato e rischioso».

Il pedaggio non pagato sulla tangenziale di Como visto dal Canton Ticino. Ecco l’articolo apparso sull’edizione on line del Corriere del Ticino

«È notizia di ieri che sono circa 250.000 gli automobilisti che non hanno pagato il pedaggio alla tangenziale free-flow Pedemontana, fra cui - si stima - decine di migliaia di svizzeri (vedi suggeriti). Quali conseguenze comporta alle nostre latitudini il mancato pagamento del pedaggio sulle strade italiane? -

Per risolvere la spinosa questione di ingiungere eventuali multe a conducenti stranieri, “soprattutto – si legge – di un paese extraeuropeo come la vicina confederazione», la direzione della Pedemontana ha deciso di affidarsi a società d’incasso esterne. “Per essere più incisive, queste aziende si appoggiano poi a ditte svizzere che possono così procedere nel paese di residenza dell’insolvente”, ci spiega il portavoce del TCS, Renato Gazzola “e le multe, calcolando anche le spese di sollecito, possono diventare a dir poco salat”».

Per cercare di risolvere un problema che interessa molti automobilisti rossocrociati che intendono varcare il confine, il TCS ha quindi stretto un accordo internazionale con la Pedemontana, invitando la controparte italiana ad evitare di mandare richiami per somme inferiori ai 10 euro. “Per il momento, a ricevere un richiamo saranno solo quei conducenti che hanno già oltrepassato questa soglia” continua il nostro interlocutore, sottolineando come «è importante ribadire che il pagamento del pedaggio in Italia è fissato dalla legge. Pensare che ci si può sottrarre da tale emolumento o che tanto da oltre confine le multe non arrivano è sbagliato e rischioso”.

Un pensiero questo che appare tuttavia a dir poco diffuso se si considera che, solo nel 2014, sono stati più di 21.000 gli automobilisti svizzeri che hanno cercato di fare i furbetti, evitando con strategie più o meno creative di pagare il dovuto ai caselli. “C’è chi si attacca ai camion fermi alla corsia Telepass sperando di non venir fotografato – precisa Gazzola – un tentativo a dir poco inutile”.

Come conclude Gazzola, il centro TCS di Rivera è ora diventato punto di cortesia della Pedemontana: «I ticinesi potranno pagare il dovuto direttamente a noi come pure ricevere assistenza in caso di bisogno. In media, i telefoni squillano già dieci volte al giorno per quesiti legati alla nuova autostrada».

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