Tassa di soggiorno
Per Como 400mila euro

Con gli incassi infopoint, bagni e verde: per ora nulla di realizzato

I Comuni del lago, al secondo anno di incasso, fanno molto meglio

Como

Il capoluogo è stato l’ultimo dei comuni turistici a introdurre la tassa di soggiorno, scattata dallo scorso primo maggio (da 75 centesimi a notte per alberghi a una stella ai 2.50 euro dei 4 stelle). E dalle previsioni di Palazzo Cernezzi si punta a incassare 450mila euro che, dal prossimo anno, diventeranno oltre 600mila.

Ma per cosa vengono usati gli introiti? A Como non è ancora stato realizzato nulla, se non i bagni di via Vittorio Emanuele che, per usare le parole dell’assessore al Turismo Luigi Cavadini, «sono il primo intervento finanziato dalla tassa di soggiorno». Quattrocentomila euro non sono spiccioli. «Con 100mila euro - spiega la collega con delega alle Attività Produttive Gisella Introzzi - verrà fatta promozione turistica. Trentamila serviranno per un progetto con il commercio per la creazione di percorsi turistici anche con l’utilizzo della tecnologia. E con gli altri 70mila si finanziano interventi per il prolungamento della stagione turistica». Su questo Cavadini cita «una mostra che verrà inaugurata al Broletto sul tema dell’oggetto quotidiano che sarà interessante sia per i turisti sia per i comaschi». Gli altri 300mila euro serviranno, invece, per opere.

«Verrà realizzato entro l’anno il punto informazioni all’interno della stazione San Giovanni - dice ancora Cavadini - all’interno della stazione e non più, come ora, sul primo binario. C’è poi la sistemazione di alcuni bagni pubblici (piazza Matteotti, Vittorio Emanuele e, forse, viale Geno e Villa Olmo, ndr)». L’intervento più consistente è quello di piazza Gasperi, con la sistemazione, come chiarisce Introzzi, «dell’arredo urbano e del verde con la piantumazione di diversi alberi». Introzzi aggiunge anche che «dall’anno prossimo saremo in grado di programmare in modo più approfondito gli interventi, in modo anche biennale».

Dopo Como il Comune che incassa di più è Bellagio, con 230mila euro l’anno (si paga 1 euro fino a due stelle e 2 euro per i 4/5 stelle). «Un terzo degli incassi - spiega il sindaco Angelo Barindelli - vengono utilizzati per la promozione in collaborazione con la Promobellagio (sito internet, brochure, ecc), un terzo per opere di manutenzione soprattutto turistica (lungolago e borgo) e un terzo per le manifestazioni turistiche».

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