«Tassa sulla casa
Sarà il caos»

L’assessore Pusterla boccia la Trise, che dal 2014 unificherà la vecchia Imu e l’imposta sui rifiuti

«Basta modifiche, l’incertezza impedisce di fare i bilanci».

Como

La nuova Trise, la tassa che - per le prime case - dall’anno prossimo unificherà Imu e Tares, a Como non piace. La boccia il Comune, al pari di Confedilizia, del sindacato inquilini e dei commercianti.

I dettagli della sorpresa, legata alla legge di stabilità, iniziano a emergere con le bozze del disegno di legge. E secondo molti interlocutori, a partire dall’assessore comunale Giulia Pusterla, il cambiamento non farà altro che aumentare la confusione, causando problemi sia ai cittadini che alle amministrazioni locali: «Impossibile fare il bilancio se continuano a introdurre modifiche».

Ma come sarà la nuova imposta? Per ora è noto che si calcola sul valore catastale, la stessa base imponibile dell’Imu. Devono versare i proprietari, ma se l’immobile è in affitto l’inquilino ne paga una parte (dal 10 al 30% della tassa sulla casa mentre per intero la parte sui rifiuti, come oggi).

L’aliquota base della “nuova Imu” è l’1 per mille e al massimo i sindaci potranno portarla al 2,5 per le prime case mentre sulle seconde il tetto equivale alla quota massima dell’Imu (10,6 per mille). In caso di aliquota all’1 per mille, la Trise costerà meno dell’Imu pagata nel 2012 (366 euro contro 450, secondo la Uil, nel caso di un alloggio di 100 metri quadri e di una famiglia con due figli). Se l’appartamento viene affittato, lo studio Uil (ipotesi di cedolare secca e canone concordato) spiega che il proprietario nel 2014 pagherà 2.251 euro: 87 euro in più rispetto a quest’anno ma 274 in meno nel confronto con il 2012. La novità rilevante è che, come detto, pagherà anche l’inquilino: nulla cambia per la tassa rifiuti, ma nel caso preso come esempio dovrà versare anche 22 euro, una parte dell’imposta sull’immobile.

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