Tempio Voltiano ancora dimezzato
a un anno dal crollo del soffitto

I lavori per la messa in sicurezza non sono mai partiti. Il Comune: «Il via dopo l’approvazione del bilancio».

Un crollo improvviso, nella notte del 3 luglio di un anno fa, ha decretato la chiusura del primo piano del Tempio Voltiano. E oggi uno dei monumenti più visitati dai turisti è ancora dimezzato e, dei lavori previsti, non si è visto ancora nulla. Eppure il Comune, con l’assessore a Cultura e Turismo Luigi Cavadiniaveva ipotizzato la partenza del cantiere ad aprile per arrivare con la riapertura «entro il mese di giugno». Ma di riapertura non se ne parla almeno fino alla fine di settembre. Con buona pace di Expo e dei turisti che si devono accontentare di visitare il piano terra.

Nel frattempo, i soldi che erano stati accantonati per l’intervento (circa 45-50mila euro) sono stati destinati ad altro e per poter avviare i lavori bisognerà prima aspettare l’approvazione del bilancio da parte del consiglio comunale, che non arriverà prima di metà luglio. Questo ragionevolmente vorrà dire che il cantiere non partirà prima del prossimo mese di settembre.

«Abbiamo ricevuto la comunicazione definitiva solo pochi giorni fa - spiega Cavadini - e prevede un intervento di consolidamento sulla copertura e sugli intonaci. Servirà adesso lo stanziamento in bilancio e poi potranno partire i lavori». Lavori che dovrebbero durare tre settimane.

E sul ritardo Cavadini ammette: «Ero stato decisamente più ottimista perché avevo ricevuto rassicurazioni in quel senso dagli uffici. Poi si è anche creato un problema di fondi e, soprattutto, dell’impossibilità di utilizzarli».

Fatto sta che il primo piano, quello che contiene teche con i cimeli (l’orologio d’oro era stato misteriosamente rubato) dello scienziato oltre a consentire al visitatore un viaggio nella Como dell’epoca, resterà chiuso. Ancora per diversi mesi.

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