Ticosa, Valmulini, ex S. Anna
Pozzi senza fondo

Costi alle stelle non solo per il nuovo lungolago Il sindaco: «Progetti fatti male e troppi ritardi

Adesso cerchiamo di risolvere tutte le grane»

Como

Ha fatto molto rumore l’esplosione dei costi per il nuovo lungolago. Dai 15 milioni di euro previsti nel progetto esecutivo del 2005, si è arrivati agli attuali 30. Un aumento certificato con la convenzione firmata due giorni fa da Roberto Maroni e Mario Lucini, documento che dà il via libera a un maxi finanziamento regionale (11,5 milioni) per finire i lavori.

Se le paratie sono il caso più eclatante, un tipico esempio di “scandalo all’italiana” (costi raddoppiati e tempi triplicati rispetto all’inizio), non mancano a Como altri progetti impantanati. Fatte le debite proporzioni, rischiano di diventare autentici pozzi senza fondo l’area dell’ex Ticosa, quella del vecchio Sant’Anna in via Napoleona e l’autosilo Valmulini. Tutte questioni, peraltro, che già stanno già bruciando parecchi soldi pubblici.

Incalzato sull’argomento - e in primis proprio sulla grana paratie - Lucini chiarisce la situazione e le prossime mosse. «Il nostro obiettivo è imprimere un’accelerazione, per evitare di sprecare risorse». Rispetto all’aumento dei costi legati all’operazione lungolago, ereditata dalla precedente giunta, il sindaco dice: «L’allungamento dei tempi ha inciso, come accade in tutti i campi. Inoltre, il progetto iniziale aveva delle carenze che sono emerse man mano e hanno costretto il Comune a procedere con modifiche e opere aggiuntive. Inoltre, negli anni sono state introdotte novità sul fronte normativo, come l’obbligo di alcuni interventi antisismici. Infine, com’è facile comprendere, i prezzi di oggi non sono quelli di vent’anni fa, quando è nato il progetto».

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