Turismo a Como
Ci salvano russi

Andrea Camesasca tira le somme del 2013. «Il calo è del 1,4%, ma gli italiani ci snobbano»

Como

Quest’anno, il turismo a Como ha dimostrato, ancora una volta, di sapersi difendere.

Contrastando il calo di presenze domestiche e facendo i conti con un lungolago che, seppur liberato dai giardini a lago al bar Ceccato dell’orrenda palizzata, resta interessato dal cantiere immobile delle paratie. Secondo Andrea Camesasca, vice presidente Albergatori e delegato per il Turismo in Camera di commercio, «il 2013 ci saluta facendo registrare solo un lieve calo rispetto al 2012, dell’ordine dell’1,4%. Ancora una volta, ci hanno salvato gli stranieri - puntualizza - in particolare tedeschi, americani e francesi. È stato, invece, messo a segno un calo importante sul mercato italiano. I pernottamenti di connazionali sono scesi dell’8-9%. Anche se, rispetto all’anno prima - spiega - abbiamo iniziato a recuperare terreno».

Buone performances hanno messo a segno i cosiddetti “outsider”, cioè russi, cinesi, indonesiani. «Sintomo - spiega Camesasca - di quanto sia importante puntare sui mercati emergenti». Nello specifico, i dati dell’Osservatorio provinciale evidenziano che dopo una prima metà dell’anno (stagione invernale e primaverile) caratterizzata dal segno meno, l’arrivo della stagione estiva ha portato con sé dati ben più confortanti per il lago di Como: arrivi e presenze si sono mantenuti in linea con il medesimo periodo dell’anno precedente (505.104 gli arrivi e 1.569.736 le presenze). Buona la tendenza dei mercati stranieri: gli arrivi sono cresciuti dell’1,46% (passati da 373.585 a 379.023), le presenze sono rimaste in linea con quelle del 2012 (cioè 1.161.981).

Per i nostri connazionali si è registrata una contrazione degli arrivi (-6,56% circa 8.800 arrivi in meno), mentre è risultato positivo il dato sulle presenze (+0,12%). Nel dettaglio, i turisti italiani hanno “snobbato” le strutture alberghiere (arrivi -12,46% e presenze -8,86%), mentre si è mantenuta positiva la tendenza presso gli esercizi extra-alberghieri (arrivi +5,96%, presenze +6,94%).

Al contrario gli stranieri hanno registrato dati positivi negli hotel (arrivi +0,41%, presenze +1,27) mentre si è avvertita una lieve contrazione dei pernottamenti negli esercizi complementari (-3,95% circa 17mila presenze in meno). Più problematica, invece, la stagione invernale sul Lario. Secondo l’Osservatorio di Villa Saporiti, nella “bassa stagione” 2012/2013 gli arrivi sono diminuiti del 3,93 (5.065 arrivi in meno), mentre le presenze sono passate da 247.279 a 221.882.

La contrazione ha riguardato il mercato italiano che ha registrato circa 4.700 arrivi e 16.800 presenze in meno. Migliore la situazione per i mercati stranieri in cui solo le presenze sono diminuite dell’8,51% (8.572 pernottamenti in meno).

«Per la stagione invernale 2013/2014 non ci attendiamo ulteriori cali ma, al massimo, una riconferma del trend - commenta Camesasca - Anzi. Como ha tutte le caratteristiche per essere appetibile agli occhi degli stranieri anche in bassa stagione. Basterebbe, ad esempio, che ci fossero più eventi - spiega - e, per una famiglia scandinava o del Nord Europa pernottare ora a Como significherebbe concedersi una gita in primavera».

Dati incoraggianti giungono, invece, dal turismo proveniente dai Bric, in particolare dalla Cina. Infatti, «benché, delle 960mila presenze (-4,4% sul 2012) censite da gennaio a giugno 2013 tra alberghi ed attività extra alberghiere l’apporto cinese sia poco meno dell’1% - spiega Camesasca - le 9324 presenze cinesi staccate nel primo semestre dell’anno, hanno mostrano una crescita del 49,11% sull’identico periodo dell’anno precedente».n 

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