Turismo, benvenuta Bollywood
«Ma servono le grandi produzioni»

Gli albergatori: «Enormi potenzialità del Lario, ma c’è ancora molto da fare»

Cassani e Ross: «Dobbiamo attirare europei e americani, non solo gli indiani»

Como

Como è già un set cinematografico naturale. Ora è necessario trasformare numeri e ricerche in realtà e trovare il modo per sfruttare una location che, di per sé, è una splendida cartolina.

Non hanno dubbi gli albergatori comaschi e i dati, relativi all’importanza strategica della produzione cinematografica indiana, illustrati da Ivano Fucci su L’Ordine, risultano invitanti. In particolare, dopo l’approdo in piazza Duomo ad agosto delle riprese bollywoodiane dell’ultimo grande film bengalese “Rangbaaz”.

Peccato che, tra l’avere un territorio così bello e il riuscire a promuoverlo a livello di cineturismo, la strada non sia agevole né immediata.

«La varietà del paesaggio, le ville, i giardini incantevoli e il lago hanno già permesso a Como di fare da set per riprese importanti - spiega Roberto Cassani, presidente Albergatori - sulla via della promozione turistica, legata alla filmografia, partiamo, dunque, avvantaggiati. Né sono mai venuti meno i ragionamenti, tra le associazioni di categoria, per promuovere il cineturismo sul Lario».

Cosa ci vorrebbe, allora, per spingere sempre più spettatori a visitare le sponde del lago? «Innanzitutto una struttura operativa che supporti i nostri sforzi - precisa il presidente degli albergatori - quale la Lake Como Film Commission».

Whieldon Ross, vice presidente Albergatori del Consorzio imprenditori alberghieri spiega: «È positivo puntare sul miglioramento dell’offerta turistica, anche investendo risorse nella promozione cinematografica non dobbiamo scordarci, però, che il Pil degli Stati Uniti rimane 3 volte superiore a quello di India e Cina. Sebbene i primi contino un quarto della rispettiva popolazione degli altri due Stati».

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