Tutti in bici
Senza piste ciclabili

Successo per l’Ecomobility day, ma Como resta maglia nera: solo il tratto Villa Olmo-Cernobbio

Gerosa: «Istituiremo zone con un limite per le auto di 30 all’ora» - Bike sharing: ieri già 40 tessere

Como

A Como parte il bike sharing, ma le piste ciclabili sono poche. Al via un servizio che punta a rivoluzionare la mobilità in chiave sostenibile, anche se i ciclisti non avranno per ora nuove strade a loro dedicate. Una contraddizione, per una novità che sembra piacere, visto che a poche ore dall’avvio del servizio sono arrivate oltre 40 iscrizioni.

Pochi chilometri di piste

La carenza di corsie per le due ruote è nota e in questi anni non sono stati fatti grossi passi avanti. Un’indagine del “Sole 24 Ore” ha posizionato il nostro capoluogo all’83esimo posto su 103 Comuni, con una media di 3 metri quadrati per cittadino.

Centro storico a parte, attualmente il tratto ciclabile più lungo è quello che collega Villa Olmo a Cernobbio, con circa 3 chilometri di percorso. Fuori dalla città murata, l’unico tratto dedicato ai ciclisti è in via Gallio: una corsia preferenziale però che si consuma in poche pedalate visto che il tracciato è di circa 20 metri.

Per invogliare ancora di più i comaschi a usare la bici, si dovrebbero creare situazioni che non mettano in pericolo i ciclisti. L’interesse dei cittadini per tematiche legate ad una mobilità sostenibile c’è e il successo di “eCOMObility” lo dimostra. Centinaia le persone che, ieri pomeriggio, hanno partecipato alle iniziative in programma ai giardini a lago.

«L’istituzione di zone 30 ha proprio l’obiettivo di mettere in sicurezza pedoni e ciclisti - spiega Daniela Gerosa, assessore alla Mobilità - anche perché Como può essere una città a ciclabilità diffusa. Intendo piste ciclabili, ma anche la possibilità di condividere la carreggiata con le automobili in sicurezza».

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