Unguenti contro i tumori. Sentenza ribaltata: assolto

Per la corte d’Appello il medico comasco Pancrazio Pala è innocente. A Como era stato condannato a tre anni

La corte d’Appello di Milano ha assolto l’altroieri il medico Pancrazio Pala, 63 anni, neurologo di Monte Olimpino, al centro di uno caso di colpa medica a questo punto sempre più presunto, accusato di avere a suo tempo sottovalutato grossolanamente la malattia neoplastica di una paziente morta nel febbraio del 2010 a 55 anni.

Per conoscere le ragioni che hanno spinto i giudici ad assolverlo, bisognerà attendere un po’ (neanche troppo, in realtà, visto che il tribunale ha fissato in trenta giorni la data del deposito delle motivazioni) ma la riabilitazione del medico sembra pienissima: assolto, dicono i giudici, «perché il fatto non sussiste». In qualche modo deve aver pesato il fatto che si trattasse di un procedimento molto indiziario, senza dati medici che fossero realmente incontrovertibili, e basato più che altro sulle testimonianze dei familiari della vittima.

La vicenda, conclusasi a Como con una condanna a tre anni, aveva a suo tempo suscitato un certo clamore, soprattutto per l’applicazione disinvolta di metodi di cura quantomeno suggestivi, che la Procura lariana aveva attribuito al medico, colpevole - si disse in aula - di avere indotto la paziente a curarsi un carcinoma maligno con psicofarmaci, massaggi a base di grasso di maiale e con una pomata cicatrizzante giapponese, la Bahyu, a base di grasso di cavallo. Ma ora in Appello è stato assolto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA