Bonus di 500 euro
e nuova filiale Usa

Fine anno all'insegna dell'ottimismo in casa Saati spa, l'azienda tessile di Appiano Gentile che festeggia i 75 anni inaugurando un nuova filiale negli Stati Uniti dove già si stanno sperimentando nuovi prodotti e un assegno da 500 euro in busta paga e una stampa realizzata per l'occasione a tutti i 674 dipendenti delle 12 sedi sparse in mezzo mondo.

APPIANO GENTILE Fine anno all'insegna dell'ottimismo in casa Saati spa, l'azienda tessile di Appiano Gentile (definizione alquanto riduttiva, in verità) che festeggia i 75 anni inaugurando un nuova filiale negli Stati Uniti dove già si stanno sperimentando nuovi prodotti e un assegno da 500 euro in busta paga e una stampa realizzata per l'occasione a tutti i 674 dipendenti delle 12 sedi sparse in mezzo mondo.
«Ci è sembrato giusto dividere con i nostri collaboratori i risultati di una storia di successo - spiega con orgoglio il presidente Alberto Novarese - Il momento certo non è facile ma fortunatamente siamo riusciti a superare anche il 2010 senza grossi problemi e le prospettive che abbiamo davanti sono buone». Alle spalle un 2009 tumultuoso con un perdita del 30% del fatturato e la dichiarazione di 118 esuberi (90 ad Appiano Gentile e 20 nel resto del mondo) e il ricorso alla cassa integrazione per tamponare la situazione. Poi il cambio di rotta già nei primi mesi di quest'anno grazie al drastico taglio degli sprechi e un attento lavoro di contenimento dei costi, ma soprattutto alla ripresa degli ordinativi. «Ci ha avvantaggiato il fatto di avere sedi in diverse parti del mondo per cui siamo riusciti ad intercettare i segnali di ripresa mano a mano che venivano avanti. Se infatti oggi l'Europa ancora arranca, l'India ad esempio sta andando a mille come pure la Cina. E anche gli Stati Uniti, almeno per il nostro mercato, hanno già ricominciato a lavorare bene».
Un compleanno che coincide anche con la nascita di quella che Novarese definisce la "grande Saati". Dal primo gennaio, infatti le 12 società che negli ultimi vent'anni sono nate in Italia, Spagna, Francia, Stati uniti, India e Cina mano a mano che nuovi mercati o nuove idee si cancerizzavano, verranno unite sotto un unico logo con il nome Saati in evidenza. «Diventeremo un monomarchio, rafforzando ulteriormente un brand già conosciuto e apprezzato. Una semplificazione necessaria per affrontare meglio le sfide del mercato». Sfide che per Novarese si traducono in ricerca costante di nuovi prodotti innovativi. E da questo punto di vista l'investimento di 20 milioni di dollari per aprire il nuovo stabilimento a Greenville, nel South Carolina, dove si lavorano tessuti in fibra aramidica per i giubbotti antiproiettile, si sta già dimostrando un'ottima scelta. «Abbiamo scoperto, non dico casualmente ma quasi, che l'università locale ha un centro di ricerca dedicato proprio al tessile dove si stanno sperimentando fibre innovative e l'impiego di materiali diversi in campo tessile. Per noi un'occasione ghiotta che non vogliamo certo farci sfuggire». Novarese punta in particolare sulla fibra ottica e sulle mille applicazioni che si possono ipotizzare in campo tessile. «Pensiamo, ad esempio, all'impiego in campo militare di maglie in grado di "trasmettere" informazioni liberando così la persona del peso e del fastidio di telefoni o apparecchi elettronici vari. Per questo motivo il nostro centro di ricerca si sposterà probabilmente negli stati uniti anche perché quello è un mercato "protetto" e molti brevetti possono diventare prodotti solo se realizzato in loco». Nessun rischio o tentazione, assicura il presidente, di abbandonare le radici comasche. «Siamo un'azienda globale sì, ma italianissima. La nostra filosofia si riassume nel motto " vendere prodotti, comprare idee". E le idee buone non bisogna avere paura di cercarle tutto il mondo».
Elvira Conca

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