Cambiano le professioni artigiane. A Como nel post pandemia boom delle estetiste

L’indagine Forte rilancio del settore benessere, anche grazie alla spinta del turismo. Si amplia il mercato, ma cresce anche l’abusivismo. Segnali positivi dagli iscritti alle scuole

Aumentano estetisti e muratori, in calo trasportatori ed elettricisti: è cambiata la mappa dei mestieri dal 2018 a oggi. Secondo un’elaborazione di Unioncamere e InfoCamere, basata sui dati del Registro delle Imprese, negli ultimi cinque anni la composizione del tessuto artigiano del paese è mutata. Un comparto composto da 1,3 milioni di imprese che rappresentano il 22% del totale.

Il settore che ha fatto segnare l’espansione più consistente in termini assoluti, 8.802 imprese in più dal 2018, è quello degli estetisti, in cui sono inclusi tatuatori e nail shop. A seguire, muratori (+3.451), tassisti (+2.339), serramentisti (+2.234), giardinieri (+1.934), riparatori di macchinari (+1.374). Sulla scia della trasformazione digitale crescono anche gli specialisti in servizi Ict (1.317 imprese in più), espressione dei nuovi mestieri legati ad attività come l’e-commerce o la cybersicurezza.

La svolta

Dall’altro lato della classifica i comparti più colpiti: i piccoli trasportatori (-10.784 unità), gli elettricisti (-4.281), parrucchieri e barbieri (-4.056) e i falegnami (-3.503). «Il post pandemia ci ha portato una consapevolezza diversa di quella che è la cura di sé – afferma Maria Cristina Meroni presidente Estetica Cna - Durante il lockdown, il fatto di trovarsi bloccati tra quattro mura, ha fatto riflettere sulla cura del corpo oltre le necessità pratiche. È cresciuta la curiosità nell’intraprendere nuovi percorsi, anche da chi prima faceva solo trattamenti semplici. È chiaro che aumentando la domanda, aumenta anche l’offerta». Altro aspetto da non sottovalutare è il rinnovato bisogno di accudimento: «Avere una persona che si prende cura di te, restituisce anche una maggiore sicurezza personale. Nel nostro settore facciamo quello, ci prendiamo cura delle persone che vengono da noi» prosegue Meroni. Tutta questa nuova domanda deve trovare una risposta qualificata: «Sono subentrate tante figure nuove nel mondo dell’estetica, come il massaggio olistico e affini, l’importante è che le persone si mettano in mano a operatori fidati e certificati da un percorso limpido di un certo tipo – evidenzia Meroni - Ci sono addetti che seguono scuole di quattro anni e non possono essere paragonati a chi ha fatto un corso online di qualche ora. Deve crescere la capacità delle persone di saper scegliere il centro o il professionista giusto a cui rivolgersi». Ad aumentare è stato però anche l’abusivismo: «I trattamenti amatoriali casalinghi sono fenomeni presenti e in crescita, gente che si è un po’ arrangiata nonostante non avessero corsi accreditati alle spalle, ciò comporta una mancanza di sicurezza e preparazione. Il mio auspicio è che le persone si rivolgano a chi questo lavoro è abilitato a effettuarlo, che ha certificazioni e segue corsi di aggiornamento».

Fattore consapevolezza

«Basta guardarsi intorno per vedere quanti nuovi centri estetici hanno aperto dopo il covid e basta pensare alle spa inaugurate dagli hotel e dai servizi, sempre più numerosi, che vengono offerti agli ospiti dedicati proprio all’estetica – evidenzia Mariangela Rubino presidente mestiere Estetica di Confartigianato Como - Tante persone in questi anni hanno riacquistato maggior consapevolezza in merito al benessere personale e si sono rese conto di quanto sia importante avere più tempo da dedicare a sé stessi. Ha ripreso quota il benessere psicofisico inteso anche come bisogno di relax, cura del corpo e della mente. Insegnando in una scuola, posso anche confermare che non mancano gli iscritti ai corsi di estetica e acconciature».

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