Camere di commercio
«Monza chiama? Prima Lecco»

Il presidente dell’ente camerale brianzolo bussa, ma il comasco Taborelli sottolinea: «Aspettiamo le decisioni dei cugini lecchesi»

Monza mantiene l’autonomia, grazie alle 90mila imprese. Il presidente camerale Carlo Edoardo Valli però non nasconde un suo sogno: fare squadra con Como e Lecco.

Questa in virtù di un rafforzamento e anche dell’apertura di una finestra importante su un comparto come quello del turismo.

Il presidente della Camera di commercio Ambrogio Taborelli però frena. Perché ribadisce quanto annunciato nelle scorse settimana: «La nostra mossa ufficiale è stata fatta, ovvero scrivere all’ente camerale di Lecco. Siamo cugini strettissimi, praticamente fratelli». Quasi un ritorno alle origini, sottolinea Taborelli;: «Abbiamo tanti punti complementari».

Una offerta che ha trovato un ostacolo, finora: la situazione, delicatissima, dell’ente camerale lecchese, su cui incombe la decisione del Tar dopo un ricorso seguito al rinnovo. E questo rischia di far andare per le lunghe anche la partita accorpamento, ormai destinata a entrare nel vivo in autunno. La Camera di commercio comasca avrà una giunta il 21 settembre, e per quella data potrebbe esserci qualche certezza in più su quanto accadrà dai cugini. La risposta al ricorso al Tar è attesa entro la prima decade di settembre.

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