Canepa, sfida rilancio
«Entro due-tre anni
i ricavi del pre covid»

Intervista a Virginia Filippi, nuovo amministratore delegato. Completata la ricapitalizzazione con 18 milioni, avviati i pagamenti dei creditori privilegiati

Michele Canepa è un esempio virtuoso, un imprenditore che ha messo coraggio, passione e risorse per salvare l’azienda di famiglia a differenza di tanti altri che vi hanno rinunciato».

Parole di Virginia Filippi, neo amministratore delegato di Canepa, indicata da Invitalia, e con un prestigioso curriculum nelle ristrutturazioni aziendali.

Filippi è co-fondatrice di Value Creation Team e ha una «notevole esperienza in operazioni di turnaround e di sviluppo» così come si legge nella nota che ha accompagnato la sua nomina.

Filippi è da un paio di settimane nel quartier generale di San Fermo. La svolta era attesa dai collaboratori e dai creditori. È stato il pagamento di quelli privilegiati e, subito dopo, l’azienda salderà i debiti chirografari. Si tratta di oltre 900 posizioni.

Perché il Fondo di Salvaguardia ha deciso di investire nel Gruppo tessile comasco?

Si tratta di un’eccellenza assoluta del Made in Italy. Vanta un archivio che rappresenta non solo un patrimonio culturale, ma anche un importante elemento distintivo che i clienti riconoscono all’azienda. Inoltre preziose competenze artigianali tradotte in un impianto industriale e un portfolio che comprende i più grandi clienti internazionali.

Cosa accomuna i tre nuovi investitori ?

Lo stesso obiettivo, ossia quello di affiancare aziende sane in difficoltà transitoria che con nuova finanza possono superare la crisi e ripartire. Il Fondo di Salvaguardia in particolare è nato per tutelare realtà storiche del Made in Italy garantendo continuità d’impresa e salvaguardando l’impianto occupazionale sul territorio nazionale. Muzinich e Azimut sono soggetti finanziari cosiddetti “pazienti”, loro scopo non è quello di uscire dopo due o tre anni come fanno gli altri, ma di accompagnare un progetto industriale per cinque, sei, sette anni generando una redditività dell’azienda tale che la parte di debito possa essere ripagata.

Non sì tratta quindi di un’aggregazione casuale, Michele Canepa ha cercato i partner più adatti per un progetto di largo respiro capace di ri-valorizzare i fondamentali del Gruppo che sono prodotto, qualità, servizio, presenza nel mercato medio-alto.

Può anticipare i punti fondamentali del piano di rilancio?

Prevediamo investimenti nella sostenibilità, da sempre mantra dell’azienda; nell’innovazione digitale; e poi occorre rinsaldare le relazioni con quei clienti che da sempre vengono in Canepa per alimentare la loro creatività. Particolare attenzione sarà dedicata anche al rilancio commerciale di Fiorio, storico brand di accessori molto apprezzato in Corea e in Giappone che dovrà essere distribuito in canali non in conflitto ma sinergici con quelli dei nostri clienti.

Quando pensate di tornare ai ricavi pre-crisi?

L’orizzonte di piano concordato con gli azionisti è di cinque anni, però stimiamo di poter tornare al fatturato pre-Covid di 40 milioni di euro entro due- tre anni e da lì avviare un ulteriore percorso di crescita.

Completata l’opera di ricapitalizzazione di Canepa. Lo storico Gruppo tessile di San Fermo è riuscito a raccogliere 18 milioni di euro: 8 milioni di Euro sottoscritti da AZ Eltif Capital Solutions ( nato dalla partnership tra Muzinich & Co e Azimut) 6 milioni di Euro da Invitalia ( tramite il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa , previsto dall’art.43 del Decreto Rilancio) e 4 milioni di euro da Michele Canepa che resta il maggior azionista singolo della società. L’operazione, primo deal sia per Eltif sia per il Fondo di Salvaguardia era stata già anticipata dal nostro giornale. Adesso è stato confermato l’importo, di cui 15 milioni di euro sono già stati versati tra aumento di capitale e prestito obbligazionario. Gli ultimi 3 di aumento di capitale arriveranno ai primi di gennaio. Nominato anche il nuovo Consiglio di Amministrazione: presidente Paolo Alberto De Angelis di Invitalia, Consigliere ed Amministratore Delegato Virginia Filippi che vanta una lunga esperienza in società in ristrutturazione. Con soddisfazione del commissario giudiziale è già stato dato il via al pagamento dei debiti privilegiati. Chiusa questa fase, dalla fine della prossima settimana della prossima settimana, si liquideranno i crediti chirografari. L’obiettivo è, mentre si rilanciano le attività commerciali e produttive presso tutti i clienti, di chiudere il concordato in continuità nel più breve tempo possibile.

Si cercherà di esaurire tutte le procedure formali entro fine gennaio 2022.Canepa vuole recuperare in un breve arco temporale il terreno perso: l’azienda ha chiuso il 2019 con 35,75 milioni di euro di fatturato (da 54,1 milioni nel 2018), un Ebitda negativo di 7,7milioni (da 12,1 milioni) e un debito netto di 4,4 milioni (da 8 milioni).

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