Carlo Briccola, presidente dei Giovani di Confindustria Moda. «I giovani necessari alle nostre fabbriche»

Carlo Briccola appartiene alla terza generazione al vertice della Bric’s di Olgiate Comasco ed è stato nominato presidente del Gruppo “junior” di Confindustria Moda

Terza generazione della famiglia in azienda, Carlo Briccola, 35 anni, è stato nominato presidente del Gruppo giovani di Confindustria moda.

Quale ruolo intendete ritagliarvi all’interno dell’associazione?

Il gruppo giovani in Confindustria Moda è nato dalla volontà del nuovo presidente dell’associazione “senior”, Ercole Botto Poala. Siamo una realtà recentissima, creata con l’intento di fare rete tra tutte le categorie del comparto: calzature, pelletterie, ottica, gioielli, pelle e concia, pellicceria e tessile abbigliamento. Un’opportunità importante in un contesto molto diversificato.

Con quale strategia per i prossimi mesi e anni?

L’obiettivo è creare e quindi consolidare un efficace coordinamento tra i giovani imprenditori del settore. Una modalità di lavoro di cui si parla molto, ma che poi non viene perseguita con altrettanta convinzione. Mentre la connessione tra imprese porta benefici concreti in termini di competitività, in particolare ora: il quadro normativo è sempre più complesso e crescono le difficoltà sui mercati globali dove si svolge la vera sfida per le aziende manifatturiere italiane. Per ottenere questo risultato dobbiamo allinearci nel fare sinergia, senza tralasciare i temi attuali come la sostenibilità, in prima analisi quella economica, e la digitalizzazione. Senza tralasciare la formazione, tema molto importante per tutta la filiera.

Come intendete contribuire alla soluzione del problema della mancanza di personale?

Nei prossimi anni molti degli attuali lavoratori della manifattura italiana andranno in pensione e il problema della mancanza di manodopera specializzata sarà ancora più grave e sentito in tutte le aziende. Come gruppo giovani siamo più vicini, rispetto ai senior, anche solo per una questione anagrafica, ai nuovi lavoratori che si stanno formando e che entreranno nelle aziende in questi anni. Per coinvolgerli dovremo far comprendere loro come le nostre fabbriche siano in grado di offrire un lavoro gratificante come, se non più, di quello in ufficio. Non solo, l’orario di chi lavora in fabbrica va dalle 7 alle 17 quando poi si ha tempo per tornare a casa dalla propria famiglia.

Quali iniziative avete attuato come Gruppo giovani?

Venerdì scorso abbiamo fatto insieme una visita aziendale a Solomeo, nei pressi di Perugia, all’azienda Cucinelli e sul ritorno siamo stati da Unoaerre, azienda orafa di Arezzo. È stato il primo incontro di persona dopo molte conference call perché trovarsi non è semplice visto che copriamo il territorio nazionale. Erano presenti imprenditori dei diversi settori ed è stato interessante costruire relazioni trasversali.

Qual è il programma futuro?

Non abbiamo voluto sommare iniziative alle tante che esistono. Piuttosto abbiamo cercato di confrontarci e ritrovarci negli eventi che sono già avviati per fare da megafono a quello che si organizza, dandogli valore e senza sprecare risorse, energie e idee. Spesso si cerca sempre di fare il nuovo senza coltivare quello che già c’è. In questo modo riusciamo a conoscere meglio tante realtà poco note e scoprire, per esempio, che in provincia di Varese, a 15 chilometri da Como, c’è uno dei poli dell’occhialeria più importante d’Italia. E sempre Varese è stato ed è uno dei centri produttivi della pelletteria. Cerchiamo quindi di supportare i nostri marchi in modo capillare e diffuso, per sottolineare il bello delle nostre realtà d’impresa.

Nel vostro gruppo dovrete anche confrontarvi con il tema del passaggio generazionale: qual è l’esperienza in Bric’s?

Faccio parte della terza generazione della famiglia in azienda. Siamo 24 cugini e al momento in azienda siamo in 4. La seconda generazione è composta da 8 fratelli di cui 6 hanno continuato il lavoro in Bric’s. Nel mio caso, dopo una decina di anni nella logistica in altre imprese, sono stato chiamato nel 2018 per occuparmi del deposito a Olgiate. Quando il Consiglio di amministrazione ritiene che uno della famiglia si sia guadagnato sul campo esperienza e titolo per entrare nel team e quando c’è una posizione scoperta, si verifica il passaggio nell’azienda. Si tratta di un percorso lungo e meritocratico. M. Gis.

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